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Sarà una delle prime volte che avverto l'idea di un ritiro non punitivo, o prettamente punitivo, ma soprattutto costruttivo....
di Valentino Della Casa
"Sarà una delle prime volte che avverto l'idea di un ritiro non punitivo, o prettamente punitivo, ma soprattutto costruttivo. È il caso del Toro di Beretta, che ha scelto Coverciano, non tanto per punire i giocatori (già di loro abbacchiati, un'ulteriore punizione probabilmente avrebbe anche un effetto controproducente), quanto piuttosto per cementificare il gruppo.
"Cementificare il gruppo e migliorare la conoscenza reciproca, perchè il tempo scarseggia, come i punti, e la promozione è un obiettivo da non fallire. Questo ritiro, dunque, potrebbe essere di grande aiuto per la squadra, nell'ottica di migliorare quell'intesa spesso venuta meno in partita (ci si è spesso affidati alla giocata del singolo di turno) e, al contempo, di assimilare i nuovi dettami tattici del mister milanese, che adesso dovrebbe iniziare a cambiare qualcosina.
"Già in effetti, una mini metamorfosi si è verificata contro il Sassuolo (l'uso del doppio regista nel segno di un centrocampo fortemente qualitativo è una strada precisa, che però è solo all'inizio), ma probabilmente una scossa generale potrebbe arrivare da una variazione di modulo.
"Staremo a vedere se Beretta deciderà già da domani di cambiare l'assetto tattico di quel centrocampo fortemente deludente e insufficiente a supportare, oltre che coprire, la squadra, oppure aspetterà a gennaio, magari con volti nuovi. A volte è meglio cambiare, no?
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