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Quando domenica pomeriggio il Torino scenderà in campo contro la Fiorentina saranno passati esattamente 3679 giorni dal suo gol che valse il passaggio ai quarti di Coppa Italia: stadio Artemio Franchi, minuto 19 del primo tempo, Vailatti alza la testa e dalla destra serve un pallone con il contagiri per lo scatto di Rolando Bianchi che brucia sul tempo il suo marcatore e in scivolata batte Storari. Abbiamo chiesto all’ex bomber granata qualche spunto sulla prossima partita del Toro contro la Viola, sul mercato, la pausa e tanto altro.
Buongiorno Rolando. Finalmente si torna in campo. Com’è per un calciatore rientrare dopo una pausa di campionato?
Dipende da giocatore a giocatore. C’è chi a un certo punto ha bisogno di staccare la spina e chi magari in quel momento è in condizione e non vorrebbe perdere due settimane. Però se uno lavora bene, la pausa può essere solo un beneficio. Il calcio moderno è stressante dal punto di vista fisico, ma anche mentale e se vai sotto stress poi rischi di infortunarti. È importante avere un break.
In Italia si è invocato per anni il “Boxing Day”, ma ora ci si lamenta dell’interruzione troppo lunga. Tu da che parte stai?
Il calcio è uno spettacolo per cui nel periodo natalizio, guardando all’aspetto economico, è giusto giocare. La gente è in vacanza, si diverte e riempie gli stadi. Dall’altro lato, però, bisogna salvaguardare i giocatori, che con le basse temperature sono soggetti a più infortuni. E per offrire spettacolo servono giocatori sani. Sono convinto che si arriverà a imitare il modello inglese anche per la durata della sosta, giocando quindi sotto le feste, ma riducendo pian piano i giorni di pausa.
Primo avversario del 2019 la Fiorentina di Benassi, un ex che sotto la Mole qualcuno rimpiange, altri no. Cosa pensi dell’ex capitano del Toro?
Ha ottime doti, sta facendo discretamente bene a Firenze e secondo me non ha fatto così male a Torino. Sicuramente lui vorrà dimostrare che la sua cessione è stata un errore da parte della società granata e sarà un cliente un po’ scomodo. Ma ora al Toro si sta alzando l’asticella e si cercano profili dal rendimento alto e duraturo nel tempo, gente che possa essere determinante ogni partita.
Proprio il centrocampo sembra essere il reparto in cui il Torino ha bisogno di intervenire di più a gennaio, concordi?
Sì, ma serve prima capire che idee ha la società. Se ci sono, per esempio, ragazzi della Primavera pronti da inserire o se bisogna prendere qualcuno da fuori a tutti i costi. A gennaio non è facile fare mercato perché è dura trovare qualcuno pronto subito: chi viene ceduto spesso non gioca da mesi, lo devi aspettare e si arriva a marzo prima di vederlo in campo. Il Torino deve trovare un giocatore che si accontenti di entrare per qualche spezzone e nel contempo sia in grado di dare qualcosa in più dei titolari, non è semplice per nulla.
C’è un profilo che ti piace?
Mi piaceva molto Grassi, ma ora si è fatto male. Poteva essere un bel rinforzo per il Toro perché trovare altri che possano sostituire Ricon o Meitè è dura. Al massimo il Toro può provare a scommettere su qualcuno dalla B.
Pur non entusiasmando, nel girone d’andata il Torino è sempre rimasto agganciato al treno per l’Europa. C’è il rischio che le concorrenti ora si rinforzino sul mercato e non sia più così agevole rimanere vicini alle posizioni che contano?
Il rischio c’è. A mio parere servono dei sostituti pronti subito sugli esterni, lo dico da tempo. Ma se il Toro riesce a dare continuità di risultati e inserire un paio di innesti di qualità, allora può davvero andare in Europa. Nonostante gli alti e bassi, è ancora lì.
Cosa passa nella testa di un giocatore a questo punto della stagione? Secondo te Belotti e compagni vedono ancora possibile l’obiettivo qualificazione all’Europa League?
In questo momento il Torino non ha nulla da perdere e un giocatore ci proverà sempre fino alla fine. Essere dietro può essere un vantaggio perché se vinci costringi le altre a vincere, metti il fiato sul collo. Devi essere bravo a gestire le emozioni, serve lucidità e calma. Pensiamo positivo, la squadra c’è e ha tutte le carte in regola per fare il salto. Il Toro di oggi merita di lottare con continuità per l’Europa.
Che partita sarà domenica?
Mazzarri dovrà usarla per oliare un po’ i meccanismi dopo la sosta e testare la condizione atletica dei giocatori. Contro le squadre forti sono le partite migliori perché tiri sempre fuori qualcosa in più. Penso che il Torino possa vincere. La Fiorentina si è rinforzata, ma i granata hanno dalla loro una gran compattezza e la capacità di fare un campionato di fascia alta. I ragazzi devono aver fiducia di portare a casa la vittoria, per cui tocchiamoci e speriamo di iniziare bene questo 2019!
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