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Roma-Torino 1-0, Vanoli: “Sono arrabbiato, è mancata personalità”

Redazione Toro News
Le dichiarazioni dell'allenatore granata al termine della sfida contro i giallorossi valida per la decima giornata di Serie A

Al termine della sfida tra Roma e Torino, valida per il decimo turno del campionato di Serie A, il tecnico granata Paolo Vanoli è intervenuto ai microfoni di DAZN per commentare il match. Di seguito le sue dichiarazioni.

Il primo tempo è sembrato simile a quello visto contro il Como, ha provato a dare una sterzata con i cambi, ma oggettivamente la squadra ha fatto fatica e non siete mai riusciti a entrare in partita…“Hai detto bene, sono arrabbiato. Non si può arrivare in queste due partite e perdere un tempo giocando con poca personalità. Sapevamo che venivamo a incontrare una squadra ferita che nel suo stadio poteva partire forte, ma non puoi fare un approccio così passivo. Dobbiamo ritrovare la voglia di essere protagonisti. Un conto è aspettare, un altro essere passivi. Nella ripresa ho dovuto cambiare qualcosa ma non possiamo aspettare di prendere uno schiaffo per reagire”.

Cosa sperava di ottenere inserendo Vlasic per Sanabria?“Più profondità. Nel primo tempo perdevamo troppo le posizioni, questo non ci ha permesso di giocare con le punte e anche le mezzali si inserivano poco. Con Karamoh, Njie e Vlasic volevo più profondità. La Roma ha mantenuto tanto possesso ma se non regaliamo gol magari puoi trovare un guizzo. Dobbiamo fare molto di più”.

Ha parlato di squadra passiva e di poca intensità. Su cosa si concentrerà nel lavoro?“Dobbiamo ritrovare la voglia di determinare, di fare gol, di attaccare. Col Como ci poteva essere una scusante perché venivi da quattro sconfitte, ma oggi non puoi regalare un gol così alla Roma. Dobbiamo tirarci su le maniche e trovare soluzioni nuove, io in primis”.

L’assenza di Zapata può portare a pensare a qualcosa di diverso nel sistema di gioco?“Penso proprio di sì. A volte per cambiare devi aspettare il momento giusto ma ora penso proprio di sì. Possiamo giocare a quattro come abbiamo fatto alla fine. Ma indipendentemente dai numeri, conta soprattutto l’atteggiamento, la personalità”.


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