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Finale all'Olimpico, Roma-Torino 3-0 / La partita si risolve in un buon allenamento per gli uomini di Garcia, che trovano il terzo goal con una perla di Ljajic
"Ci si aspettava dalla ripresa che il Toro provasse a fare qualcosa in più, per provare a riaprire la partita, ma questo non accade, e la partita si risolve in un buon allenamento per i capitolini. Un po' perché la squadra di Garcia è davvero ad un altro livello, un po' perché nel Torino mancano le armi per far male a Totti e compagni: bene gli esterni Peres e Darmian, ma El Kaddouri sparisce dal campo, mentre Sanchez Mino, entrato all'intervallo per un evanescente Farnerud, è titubante e poco cattivo nei momenti topici. Inutile l'ingresso di Martinez nell'ultimo quarto d'ora.
"Nei primi minuti del secondo tempo il Toro ci prova, ma prima Sanchez Mino sparacchia alto di sinistro da dentro l'area di rigore, poi il pur encomiabile Bruno Peres vanifica una ripartenza scegliendo il traversone invece che la conclusione da buona posizione. Il Toro prova ad alzare il baricentro ma invano, e allora alla Roma bastano un paio di verticalizzazioni per servire al 12' Ljajic, che prima controlla alla grande liberandosi di Moretti, e poi punisce Gillet con una pennellata di destro da fuori area.
"Da lì in poi, bene o male, la partita si trasforma in pura accademia per la Roma, semplicemente ad un livello inarrivabile per il Toro di oggi. Garcia si può permettere anche di far tornare a calcare il terreno a Kevin Strootman, tornato dopo un gravissimo infortunio. Finisce così 3-0 e adesso il Toro ha 15 giorni per preparare la delicatissima sfida interna con il Sassuolo: una partita da non sbagliare.
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