Paulo Fonseca e Walter Mazzarri stanno vivendo un periodo diametralmente opposto. Si trovano attualmente agli antipodi. Il primo anno in Italia del tecnico 46enne portoghese si sta trasformando in un successo. La sua Roma gioca bene e soprattutto ottiene risultati pesanti. Grazie alla somma dei due aspetti, il lusitano è riuscito a portare al centro sportivo “Tre Fontane” più di 2mila persone per un semplice allenamento. Mazzarri, invece, sta entrando nel terzo anno alla guida del Torino e sta attraversando il momento più complicato. Sono lontani i sorrisi e le speranze della scorsa primavera. Ora i granata navigano in cattive acque e il rapporto tra l’allenatore toscano e la tifoseria è ai minimi storici.
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Roma-Toro, Fonseca sfida Mazzarri: il rapporto con i tifosi è agli antipodi
Focus on / Confronto tra i due tecnici: il giallorosso festeggia per quanto fatto fin qui, il granata deve accelerare per risollevarsi e risollevare l'ambiente
OBIETTIVI 2020 - Il 2020 è iniziato con auspici diversi per Fonseca e Mazzarri. Il primo è chiamato a confermarsi. L’obiettivo primario è chiudere nelle prime quattro posizioni il campionato e poi vorrebbe ben figurare sia in Coppa Italia che in Europa League (sedicesimi di finale contro il Gent). Il secondo, invece, deve necessariamente rilanciare la squadra, innanzitutto per non essere esonerato per la seconda volta in carriera e poi per poter almeno in parte risanare la profonda frattura con i tifosi granata. Indubbiamente Fonseca si è preso la Roma con i risultati positivi, ma anche con il bel gioco. Il suo 4-2-3-1 piace e diverte il popolo giallorosso. È riuscito a recuperare pienamente un grande attaccante come Dzeko, che quest’estate sembrava ai titoli di coda a Roma. L’ha rimesso al centro del progetto e ora il bosniaco è imprescindibile per la Roma.
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QUESTIONE GIOCO - La questione relativa al gioco è una delle principali ragioni di contestazione ai danni di Mazzarri. Il Torino della scorsa stagione aveva sicuramente un’identità chiara e precisa. Era una squadra poco spettacolare ma molto quadrata. Ogni elemento sapeva perfettamente cosa doveva fare e ciò garantiva una solidità quasi granitica alla formazione granata. In questa stagione, dopo il nefasto esito dei preliminari di Europa League, non è più stata ritrovata l’organizzazione tipica delle squadre di Mazzarri. I gol subiti sono troppi e i punti in classifica meno di quanto ci si potesse attendere alla vigilia. Domani capiremo se la sosta natalizia avrà fatto bene al Toro. Intanto, però, una cosa è certa: Fonseca e Mazzarri si affronteranno per la prima volta in carriera con una situazione ambientale completamente opposta.
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