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Roma-Toro, Immobile e Padelli non bastano

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DIAMO I NUMERI / 7 parate per l'estremo difensore, mai così tante quest'anno
Giacomo Zanetello

Una buonissima prestazione quella del Torino ieri all'Olimpico di Roma, contro la seconda della classifica e seconda miglior difesa d'Europa dopo il Bayern Monaco. E così, dei soli 15 gol subiti dala Roma in questo campionato, due sono arrivati dal Toro, unica squadra capace finora di segnare ai giallorossi sia all'andata che al ritorno. La classifica non si smuove e quota 40 resta lì ad un passo, ma la prestazione di ieri vale più di quel punticino tanto agognato.

PRIMO TEMPO PASSIVO – Nella prima frazione la tattica di gioco del Torino è stata fin troppo attendista. Un po' ridicoli quei passaggi continui tra i tre centrali, increduli del mancato pressing degli attaccanti della Roma. A fine primo tempo si contavano 15 tiri dei giallorossi contro i soli 4 dei granata; 6-0 il bilancio delle conclusioni nello specchio. Ed il gol (da annullare ma di difficile valutazione) di Mattia Destro allo scadere del tempo, ha forse stravolto i piani di Mister Ventura, costringendolo ad iniziare la seconda frazione in maniera diversa.

IMMOBILE, CHE MAGIA! – A riportare la partita sui giusti binari ci ha pensato ancora una volta Ciro Immobile, con una gol straordinario su bel lancio dalle retrovie di Giuseppe Vives, anche lui in grandissimo stato di forma (quest'anno a dire il vero non ha quasi mai deluso). Per Immobile ormai sono numeri incredibile: 9 gol in 12 gare nel 2014, al momento almeno tre reti più di ogni altro giocatore, e 17 marcature stagionali che gli valgono temporaneamente il titolo di miglior marcatore della Serie A.

UN GRANDE PADELLI – Da sottolineare la grandissima prova di Daniele Padelli, sfortunato perché chiude il match con due gol subiti, uno irregolare e l'altro senza averne troppe colpe. Per lui a fine partita si registrano sette parate (bellissimo il doppio intervento su Destro e Pjanic), mai così tante per l'estremo difensore granata in questa stagione.

NESSUN CAMBIO – Tra tutti i meriti avuti nel preparare alla perfezione questa partita, resta una decisione poco comprensibile di Ventura: quella di non fare alcun cambio. Nessuna squadra quest'anno aveva mai concluso una gara di Serie A con gli stessi 11 che l'avevano iniziata. E tenuto conto del fatto che rispetto a sabato non ha fatto turnover, e viste le molte energie spese per contenere la Roma, forse qualcuno avrebbe necessitato di rifiatare, dando spazio a compagni più freschi.

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