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Solo un miracolo o una superprestazione granata poteva far uscire il Toro indenne dall'Olimpico di Roma ma non c'è stato nè l'uno nè l'altra come ci si poteva immaginare. Infatti, la Roma senza faticare più di tanto ha schiaffeggiato tre volte il Toro, mettendolo già nel giro di 26 minuti KO, per poi regalarsi anche il terzo gol grazie ad un bel tiro di Ljajic da fuori area che ha però trovato fuori posizione Gillet, forse un po' troppo avanti rispetto alla linea di porta. Li è finita la partita, con la Roma che ha condotto la partita come voleva senza mai rischiare nulla e un Toro che , nonostante fossero cambiati gli attori in campo rispetto a giovedì scorso, si portava dietro le ombre funeste di Helsinki.
Diciamo che almeno contro i giallorossi di Garcia il Torino per almeno i primi venti minuti ha cercato di fare buon gioco, con azioni veloci sulle fasce, mettendo una leggera pressione alla Roma tant'è che i granata sono andati vicini al pareggio due volte con Quagliarella nel giro di 6 minuti e in entrambi i casi i guantoni di De Sanctis hanno negato il gol che sin li sarebbe stato meritato, ma poi più nulla. La traversa di Pjanic è stato il preambolo al secondo gol che di fatto ha steso il Toro.
Il Toro a quel punto pur disorientato ha cercato di imbastire qualche azione, che però non ha mai trovato finalizzazioni a rete. Qualche bella fiammata di Peres ma nulla più. Piuttosto si è notato come Quagliarella sia sempre rimasto solo e isolato dai compagni, soprattutto da El Kaddouri che aveva il compito di sostenerlo. Il centravanti granata ha sempre fatto i movimenti giusti senza però mai trovare collaborazione. Ecco perché il mal di gol continua imperterrito a vivere nel Toro. Anche quando è entrato Sanchez Mino la musica non è cambiata; infatti il ragazzo sta deludendo rispetto a ciò che ci si aspettava, è tecnicamente bravo non sembra ad oggi possedere la concretezza per giocare in Italia. E' senza dubbio un giocatore di prospettiva ma oggi sembra molto fumo e poco arrosto.
Ma oggi ha ballato anche il reparto più sicuro del Toro, ovvero la difesa, che si è fatta infilare come un coltello nel burro, con chiaramente la compartecipazione del centrocampo che non ha mai fatto filtro.
Detto questo la sconfitta era prevista ma forse ci si aspettava di subire meno reti e magari di far sudare la vittoria alla Roma; invece per i giallorossi è stato tutto facile dopo soli 7 minuti.
Adesso la pausa per la Nazionale consentirà a mister Ventura di riassestare al meglio la squadra per affrontare, fra due settimane, il Sassuolo. Non c'è ancora una crisi acclamata ma occorre che ci si dia una scrollata e soprattutto pianificare già la campagna acquisti di gennaio: occorrono un attaccante, un fantasista e un centrocampista. Oggi il Toro ha 4 flop certi figli di questa estate: Nocerino (preso gratis), Larrondo e Barreto ( riscattati), Benassi (preso gratis nell'affare D'Ambrosio), in più l'involuzione di El Kaddouri è una certezza e i giovani Martinez , Sanchez Mino e Gaston Silva sono bravi tecnicamente ma ancora acerbi.
Il Toro di ieri è stato troppo passivo, ha lasciato troppo campo agli avversari senza mai riuscire ad aggredire i portatori di palla. Bisogna cambiare registro e in fretta. I granata sono al 14° posto in classifica con 12 punti, gli stessi dello scorso anno, ma hanno realizzato ben 10 reti in meno. A Ventura il compito di risolvere presto il mal da gol di questo Toro ma alla società quello di cercare rimedi veri a gennaio, con acquisti mirati e non con troppe scommesse com'è successo questa estate.
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