Mergim Vojvoda rompe il silenzio dopo Romania-Kosovo. Durante la gara, valevole per la qualificazione ai prossimi Europei, il calcio è passato in secondo piano quando al 15' si sono levati da parte dei tifosi romeni presenti a Bucarest cori discriminatori nei confronti dei kosovari, accompagnati da striscioni con slogan "Il Kosovo è Serbia", a sottolineare come l'indipendenza del Kosovo non venga riconosciuta da parte della Romania. I giocatori kosovari si sono rifiutati di proseguire la partita e sono rientrati negli spogliatoi, il direttore di gara ha provato a calmare gli animi e lo speaker dello stadio a togliere gli striscioni ma non è servito. Dopo un'ora di stop la partita è poi ripresa ed è terminata con la vittoria della Romania per 2-0.
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Romania-Kosovo, Vojvoda si indigna: “Che vergogna, Fifa fai il tuo dovere”
Romania-Kosovo, Vojvoda sui cori discriminatori: "Inaccettabile"
—Il difensore granata Mergim Vojvoda si è espresso al termine della partita in merito agli episodi discriminatori, come riportato dalla Federazione kosovara: "Queste cose sono inaccettabili nel 2023. Hanno offeso il nostro Paese. Siamo rimasti negli spogliatoi per 40' e dopo non saremmo dovuti rientrare in campo. Abbiamo perso dei familiari per questo Paese e la Romania è stata irrispettosa". Vojvoda, che uscendo dal campo aveva risposto ai cori pro Serbia mimando l'aquila, simbolo dell'Albania, ha poi ribadito la delusione per quanto accaduto su Instagram: "Romania, vergognatevi di voi stessi e del vostro modo di pensare". Poi l'appello alla FIFA: "Fai il tuo dovere e assicurati che il rispetto domini la partita". Infine una frase: "Kosovo e Albania, il nostro orgoglio è essere Shqiptar".
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