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Saldature

Redazione Toro News

Il pareggio di domenica a Genova credo abbia emesso una sentenza inappellabile: ci sarà da soffrire per tutto il campionato.
Lacrime e sangue ci attendono da qui a...

"UDINESE AMARCORD- Già domani sera ci attende un altro esame non da poco. Affrontare l’Udinese.La mia memoria corre ad una lontana sfida fra Toro e Udinese, precisamente al 28 febbraio 1982.Era un Toro per certi versi simile a quello attuale, l’obiettivo stagionale era la salvezza, dopo che pezzo a pezzo era stata smembrata la grande formazione degli anni settanta.Allenatore era Massimo Giacomini e la squadra a differenza di quella attuale era composta nella quasi totalità da giocatori cresciuti nel vivaio.Nello specifico in quella partita contro i friulani, su 16 giocatori ben 12 erano cresciuti al Filadelfia.Ecco la formazione granata di quell’incontro: Terraneo, Cuttone, Danova, Van De Korput, Zaccarelli, Beruatto, Bonesso (dal 62’ Mariani), Ferri, Dossena, Bertoneri, Pulici (dal 89’ Ermini). A disposizione Copparoni, Sclosa, Ezio Rossi.Per la cronaca vincemmo quella partita per 1 a 0 grazie ad un’ autorete.Quel Toro, povero e con evidenti limiti tecnici, si salvò abbastanza agevolmente a due giornate dal termine, in serie B retrocedettero Como, Bologna e Milan.

"UN TORO GIOVANE- Sebbene sia impossibile paragonare il calcio di trent’anni fa con quello attuale, credo si possano fare alcune considerazioni.Un Toro ricco di valori e con un forte settore giovanile può sopperire in parte alla mancanza di denaro; un Toro che coltiva i propri giocatori sa che nel momento in cui questi ragazzi indossano la maglia granata ci mettono quel qualcosa in più rispetto ad un giocatore che cambia squadra ogni stagione.Però quello era un Toro che possedeva una casa magica in cui far crescere i suoi ragazzi. La magia la si annusava entrando al Filadelfia, nessuno poteva dirsi immune da quella strana alchimia che si creava immergendosi in mezzo a quei ruderi fatiscenti ma ricchi di storia.I giovani venivano catapultati in un ambiente particolare, crescevano seguendo le orme e gli insegnamenti dei giocatori già affermati, il tutto, sempre, sotto gli occhi attenti, a volte severi, ma sempre colmi d’amore dei tifosi anziani, che erano i veri ed unici custodi dell’epopea granata, in quanto i loro occhi tutto avevano visto.

"L’ INDIMENTICABILE PIANELLI- Quella salvezza fu l’ultimo regalo del Presidente Pianelli, in quanto senza quel settore giovanile florido la deriva sarebbe iniziata più di un decennio prima.In quel periodo il Presidente venne duramente contestato da una parte della tifoseria, la quale dimenticò che le vicissitudini di Pianelli iniziarono nel 1977 quando venne rapito suo nipote di 4 anni, col conseguente pagamento di un riscatto miliardario.Al termine di quella stagione Orfeo Pianelli da galantuomo qual’era si fece da parte, lasciando un vuoto che ancora oggi appare incolmabile!

"INGREDIENTI PER UN FUTURO RADIOSO- Il Toro per avere un futuro degno del suo passato, credo abbia bisogno di alcune cose imprescindibili. Una casa magica: chiamata Filadelfia!Giocatori innamorati ed orgogliosi della maglia che indossano!Un Presidente appassionato, che sappia volare pur mantenendo i piedi ben saldi al terreno!Una tifoseria ancora in grado di sognare un futuro radioso!

"Perché nonostante tutto, un fiore, anche se calpestato, diffonde ancora il suo profumo!

"Giuseppe Pagliano