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Samp avvertita, il Toro c’è

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Il Toro visto contro l’Inter è una squadra che c’è! La sconfitta immeritata ha lasciato chiaramente un po’ di amaro in bocca tra i tifosi ma ha anche fatto nascere la consapevolezza di tifare finalmente per una...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Il Toro visto contro l’Inter è una squadra che c’è! La sconfitta immeritata ha lasciato chiaramente un po’ di amaro in bocca tra i tifosi ma ha anche fatto nascere la consapevolezza di tifare finalmente per una squadra che non conosce paure, che sa affrontare l’avversario facendo la partita. Tifosi che dopo la partita con i nerazzurri possono andar in giro orgogliosi e a petto in fuori perché han capito quanto questi giocatori possano onorare la maglia granata.

 

Adesso a bocce ferme possiamo dire che Ventura ha già raggiunto tre obiettivi: si era prefissato di salire in serie A, di dare ai tifosi una squadra che giocasse senza paure e di far tornare i tifosi allo stadio rendendoli orgogliosi di essere del Toro. Erano anni che il Torino non aveva al suo timone un capitano che sapesse navigare e portare la sua nave nei porti prestabiliti senza naufragare precocemente nell’oceano calcistico. Giustamente il timoniere ha trovato tanti mozzi disposti al sacrificio e ad ascoltarlo e oggi ne vediamo i risultati. Tra meno di una settimana il porto da attraccare e conquistare sarà quello della Repubblica Marinara di Genova con bandiera sampdoriana, e sappiamo bene quanto sia difficile espugnare la fortezza doriana di questi tempi, ma mai dire mai. Già ma come sfondare le mura di Genova? Attaccare facendo la partita o aspettarli al varco? Che flotta mandare in campo? Dare continuità alla spregiudicatezza dei quattro attaccanti, perché alla fine Santana, Bianchi, Sansone (Sgrigna) e Cerci (Stevanovic) sono giocatori che pungono in avanti, chiedendo ai due mediani l’ennesimo sacrificio polmonare? O sarebbe meglio un atteggiamento più prudente  con Vives a supportare i tre davanti , quasi come una mezza punta capace di agire tra le linee, pronto a inserirsi o a pellennare qualche pallone centralmente? Quesiti che troveranno risposte quando alle 12.30 al campo di Marassi il Toro calpesterà il manto erboso dello stadio.

 

Ma oggi non è tanto il modulo che sceglierà Ventura che può preoccupare. Il Torino è squadra che sa adattarsi senza scomporsi a qualsiasi situazione tattica e contro la Sampdoria  bisognerà avere l’accortezza di non buttarsi all’arrembaggio ma piuttosto cercare di aggirare la difesa blucerchiata per corsie esterne e soprattutto sarà importante scardinare il centrocampo genovese che poggia sul binomio Maresca  - Obiang che assicura alla squadra quantità e qualità. Ecco perché a ben vedere un centrocampo granata formato da Brighi , Gazzi e Vives potrebbe aver ragione d’essere nella partita contro gli uomini di Ferrara. Spesso le partite vengono decise a centrocampo e non è un caso che contro l’Inter la prova opaca di Gazzi abbia influito non poco sulla sconfitta al di là dell’errore relativo al gol di Milito. Contro la Sampdoria proprio Gazzi ha l’occasione di riscattarsi dando tanto fiato al centrocampo granata  e tanto ardore agonistico di cui è capace, perché nel centrocampo di Marassi si prospetterà una vera battaglia. Cosi come sarà messa a dura prova la difesa granata  con un Maxi Lopez al top della forma anche se a dir il vero Ogbonna e Glik oggi costituiscono una coppia di centrali tra i più forti d’Italia. Il reparto più debole di questa Sampdoria pare proprio essere l’asse difensiva  che poggia sulla sorpresa Costa ma che ha in Gastaldello  e Poulsen due giocatori che non sono proprio dei fulmini di guerra. A capitan Bianchi il compito di guidare i compagni verso una vittoria possibile anche perché i giocatori granata hanno capito che non sono inferiori a nessuno.

 

Gino Strippoli

(Foto Dreosti)