Al termine della sfida tra Sampdoria e Torino, valida per la 33^ giornata di Serie A, il tecnico granata Ivan Juric, dopo essere intervenuto ai microfoni dei broadcaster, ha commentato la partita anche in conferenza stampa. Di seguito le sue risposte alle domande dei molti giornalisti presenti nella sala stampa del Ferraris.
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Sampdoria-Torino 0-2, conferenza Juric: “A Superga i giocatori capiscano dove sono”
Un giudizio sull'episodio finale?"Molto condannabile, mi sento anche di chiedere scusa all'avversario che sta passando un momento difficile. La loro reazione è stata energica perché sentono il momento e non doveva assolutamente succedere".
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Su cosa possono migliorare Ricci e Ilic?"Iniziano a capire bene il gioco. Ivan più di Samuele perché ha passato del tempo a Verona con me. Vede le cose nel modo in cui voglio vederle io. Samuele sta crescendo rispetto alla prima parte di campionato perché giocava a sinistra dove veniva massacrato ed era sacrificato. Devono migliorare quando la partita si fa più tosta e c'è più battaglia, devono crescere nei contrasti e nei colpi di testa. Per fare il salto di qualità dobbiamo migliorare".
Pellegri si è pentito?"Non volevo parlare con lui perché non ho molto da dirgli. Lui vorrà chiedere scusa e rimango dell'idea che questa cosa non si devono fare".
Domani è il 4 maggio."Sono contento che la squadra ha vinto e così affrontiamo questa giornata con allegria. L'anno scorso è stato molto toccante e impressionante tutto l'ambiente, il capitano che legge i nomi. Questi ragazzi che crescono nel Toro devono conoscere di più la storia perché si rendono conto dove siamo, chi siamo e che cos'è questa società. Domani sarà una giornata molto sentita".
Questa è stata una vittoria di maturità?"Penso che potevamo fare più gol. Nel secondo tempo non è che la vai a controllare, potevamo fare più gol. Prendere dominio sena mai tirare, l'idea è aumentare qualità del gioco e che duri il più possibile".
Con Stankovic è successo qualcosa?"No, Dejan vive un momento difficilissimo e ha reagito molto. Volevo calmarlo, lui ha reagito un po' male ma poi ha capito che volevo solo calmarlo e dargli un'abbraccio. So cosa sta passando ed è un grande uomo anche per come ha lottato ogni partita e per cosa dice nelle interviste. Non volevo far degenerare la cosa".
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