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Sarri non ha mai perso in Serie A contro il Torino, ma Juric sa come batterlo
Ivan Juric e Maurizio Sarri sono due tecnici senza peli sulla lingua: non hanno paura di dire in modo chiaro cosa pensano, anche se alcune volte esprimono pensieri controcorrente. Questo lo dimostrano anche con i rispettivi stili di gioco: provano sempre ad imporre il proprio gioco in qualunque campo e situazione, puntano su esterni a tutta fascia veloci e infaticabili e su trequartisti o ali di fantasia capaci di determinare il match con una giocata straordinaria e inaspettata.
I PRECEDENTI- Gli scontri fra il tecnico croato e quello napoletano sono a favore del mister biancoceleste. Dopo il primo pareggio nel settembre 2016, sono arrivate tre sconfitte consecutive per Juric, che perse due partite con il suo Genoa (contro il Napoli) e una con il Verona (contro la Juventus). L'ultimo confronto in ordine cronologico, precedente al Toro-Lazio di quest’anno terminato 1-1 con gol di Pjaca e Immobile su rigore, lascia comunque ben sperare i tifosi del Torino perché ha portato il primo successo del mister granata: l'Hellas Verona riuscì a sconfiggere la Juventus (futura campione d’Italia), allenata da Sarri, in rimonta 2-1, con un rigore calciato da Pazzini nel finale del match. Anche i precedenti fra il mister della Lazio e il Toro non sono a favore dei granata. Basti pensare che in 11 precedenti complessivi nel massimo campionato nazionale - tra Empoli e Napoli e Juventus - Belotti e compagni non sono mai riusciti a portare a casa la vittoria contro squadre allenate dal tecnico napoletano (3 pareggi e 8 sconfitte). C’era Sarri sulla panchina degli empolesi quando il Torino perse tragicamente in casa a metà pomeriggio di un mercoledì del maggio del 2015 a causa di un goffo autogol di Padelli.
JURIC E SARRI: DUE MISTER CHE HANNO FATTO LA GAVETTA- Juric, ma ancora di più Sarri, non è arrivato in Serie A per caso. Sarri dopo una carriera in banca è arrivato tardi nel calcio che conta, al contrario il croato è un ex calciatore e quindi il salto è stato meno grande. Ciononostante anche Juric è dovuto partire dalle giovanili del Genoa. Fedeli al proprio credo calcistico hanno scalato le gerarchie e sono arrivati in club blasonati della massima serie. Sarà un match divertente tra due mister che si stimano e che propongono un calcio aggressivo e moderno: non hanno paura degli avversari e tentano sempre di portare a casa i tre punti con merito. I laziali, poi, si giocano l'accesso alle coppe europee, mentre i granata sono alla ricerca della prima vittoria in campionato contro una big.
GLI ESTERNI E I TREQUARTISTI- Il Toro gioca a tutto campo uomo contro uomo. Perciò è facile ipotizzare dei duelli. Anche la Lazio di Sarri punta sugli stessi ruoli di Juric. Gli esterni nel gioco del tecnico napoletano sono decisivi: Marusic e Lazzari si contrapporranno a Singo e Vojvoda. Sono calciatori con una buona tecnica, un’ottima corsa e sono in grado di arrivare spesso e volentieri al fondo del campo per crossare per i rispettivi centravanti: Belotti e Immobile. Stessa cosa vale per i fantasisti, che nella Lazio sono più ali che trequartisti: Anderson e Zaccagni accompagnano le giocate del capocannoniere della Serie A, come Brekalo e Pobega o Pjaca fanno con il Gallo. Inoltre i biancocelesti potranno contare sulle giocate di Luis Alberto e Milinkovic-Savic che sono stanziati sulla linea di centrocampo.
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