Sassuolo, la difesa ha gerarchie ben consolidate ma non è impenetrabile

Il Torino si prepara al round di ritorno con il Sassuolo, in scena domenica 23 gennaio all'Olimpico. Con gli emiliani i granata avevano raccolto l'unica vittoria in trasferta nel girone d'andata, grazie alla rete decisiva di Pjaca che aveva bucato la difesa di Dionisi. Gli attaccanti granata si ritroveranno ora nuovamente a confronto con la retroguardia del Sassuolo, che fin qui ha traballato in più di un'occasione. Sono infatti 37 i gol subiti in 22 giornate - mediamente 1,7 a partita -, a fronte di 38 gol segnati. La difesa granata invece ne ha concessi 20, quasi la metà.

INTERPRETI - Dionisi ha sempre schierato la difesa a quattro, ereditando il 4-2-3-1 di De Zerbi. Nel reparto arretrato le gerarchie sono ben stabilite da inizio stagione. Non dovrebbero esserci quindi sorprese sui quattro interpreti che, salvo sorprese, affronteranno i granata all'Olimpico. Come centrale è inamovibile Gian Marco Ferrari, unico difensore di cui Dionisi non si è mai privato nonché giocatore con maggior minutaggio di tutta la rosa. Affianco a lui continuità anche per Chiriches a centro-destra. Sugli esterni invece Toljan e Rogerio sono stati i punti di riferimento, anche per avviare l'offensiva visto che hanno creato rispettivamente 12 e 22 occasioni da gol fin qui. Il primo però non era stato impeccabile nel contenimento di Pjaca all'andata.

OPZIONI - Tante sono le opzioni che restano in ogni modo a Dionisi. Come alternativa alla coppia di terzini ci sono Muldur e Kyriakopoulos, con quest'ultimo che nell'ultima gara contro il Verona ha fornito un assist a Scamacca ed è spesso propositivo andando ad alimentare l'offensiva. Tra i centrali invece non sarà impiegabile Romagna, infortunato da tempo, mentre restano a disposizione Ayhan e Ruan, possibili carte a partita in corso. Chiude il reparto Peluso, jolly da usare sia come centrale che sulla fascia in caso di necessità.

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