- Coppa Italia
- Mondo Granata
- Video
- Redazione TORONEWS
toro
Il Torino ritorna da Lecce con un punticino in tasca, cosa impensabile al termine del primo tempo dove soccombeva meritatamente ma con un passivo troppo elevato.
Che sia una squadra instabile caratterialmente ormai lo sanno anche su Marte, se il gollonzo di Saumel è stato quello che ci ha tolto dalla B lo sapremo a maggio, ma senza quel gol il Torino non avrebbe mai pareggiato la partita, da quel gol la squadra ha trovato fiducia in se stessa e si è gettata con convinzione nell’impresa di non perdere la partita.
Ho detto non perdere perché per vincere occorreva fare qualcosa di più, al termine la sensazione di aver giocato contro una squadra più scarsa di noi faceva pari con quella di aver buttato via due punti anche se non siamo mai stati in vantaggio; per vincere occorreva spingere sull’acceleratore nel momento del due a due e poi anche del tre a tre, invece il Toro non l’ha fatto nonostante gli uomini offensivi in campo, ha gestito la partita senza rischiare più di tanto (gol e colpo di testa di Castillo a parte) cercando qua e la di pungere.
Novellino ha messo in campo una squadra stravolgendo il proprio credo tattico, di questo bisogna dargliene atto, mai avrei pensato che rinunciasse al suo amato 442; ha dimostrato di essere meno intransigente di quello che dava a vedere, e il campo gli ha dimostrato che gli uomini sono più importanti degli schemi, il Torino ha nella propria rosa giocatori che mal si sposano con quel modulo tattico, primo tra tutti il capitano. Questa rosa è stata costruita per giocare come si è giocato oggi, indecisioni difensive, gol sbagliati e soprattutto gol annullati hanno fatto si che si cambiasse prima il modulo e poi l’allenatore. Ora bisognerà intervenire per rafforzarla in modo da poter giocare con gli interpreti giusti con entrambi i moduli.
Pertanto, in questa settimana decisiva per le sorti future del Toro, occorrerà non sbagliare le scelte di mercato, certo andranno acquistati giocatori confacenti al modulo amato dal mister, ma soprattutto andranno acquistati giocatori confacenti alla salvezza, quindi persone di carattere e determinazione che sappiano prendersi le loro responsabilità in campo visto che attualmente almeno un terzo dei passaggi viene fatto per liberarsi del pallone il prima possibile.
Occorre anche che il mister lavori molto sulla fase difensiva all’interno della nostra area, ogni pallone che entra è sempre un pericolo potenziale sia che sia una palla alta che una palla rasoterra e con un portiere bravo tra i pali ma con scarsa propensione alle uscite (quanto sono lontani i tempi di Marchegiani) bisogna attaccare ogni pallone con maggior decisione.
Il pareggio di oggi ci da anche un positivo riscontro numerico. Nella storia passata il Torino ha perso a Lecce tre volte, due volte in A retrocedendo a scapito dei salentini e una volta in B non venendo promosso cosa che invece successe ai pugliesi; a questo punto il risultato odierno acquisisce una importanza anche statistica sempre che alla fine tutto vada per il verso giusto.
Ora tutti collegati sui prossimi obiettivi Reggina e mercato, tre punti e tre giocatori (che servano) sono quello che tutti ci aspettiamo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA