Juric e Stankovic, Croazia e Serbia, un ex genoano contro la Samp, Toro e Doria rivali storiche: i temi di questo turno infrasettimanale così caldo sono numerosi. I granata devono tornare a vincere dopo l'inaspettato stop a Bologna e i liguri sono chiamati ad uscire dalla zona calda della classifica. Dopo lo 0-3 a Monza è arrivato Dejan Stankovic per sostituire Marco Giampaolo. Il nuovo mister ha provato, senza troppo successo fin qui, a riportare il timone a dritta in una barca che stava affondando. Stasera è una partita importante per entrambi i tecnici, che si sfidano per la prima volta da allenatori.
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Schiettezza e grinta trasmessa alle squadre: Juric-Stankovic, è derby balcanico
Torino e Sampdoria, Croazia e Serbia: per i due mister è un derby
—L'ultima guerra nel Vecchio Continente è stata in seguito alla dissoluzione della Jugoslavia. La Croazia, la Serbia, la Bosnia, la Slovenia, la Macedonia del Nord e il Montenegro sono diventati pian piano paesi autonomi, eppure questo conflitto ha lasciato strascichi evidenti in quei Paesi. Loro e tanti altri calciatori provenienti da quelle zone ne sono una testimonianza: la guerra ha segnato tanti uomini che erano appena ragazzi in quegli anni. Un esempio chiarissimo di questo è che l'attuale mister della Sampdoria ha giocato tre mondiali con tre maglie diverse a causa dei processi storici in divenire: Jugoslavia nel 1998, Serbia&Montenegro nel 2006 e Serbia nel 2010. Un'altra cosa che accomuna Juric e Stankovic è senza dubbio il ruolo: entrambi erano centrocampisti. Stankovic era un centrale, adattabile anche come trequartista o all'occorrenza esterno, con una grandissima botta dalla distanza. Juric era una mezzala dotato di un'aggressività e di una grinta che ben contraddistinguono ancora oggi le sue squadre. Il mister granata ha iniziato ad allenare prima di quello blucerchiato, anche perché è tre anni più vecchio (è del '75 Juric e del '78 Stankovic). Il tecnico serbo è riuscito, però, alla prima vera esperienza, dopo una breve parentesi all'Udinese come vice di Stramaccioni, a fare bene con un club storico ed importante come la Stella Rossa. In patria ha fatto incetta di trofei tra campionati e coppe, però non si può dire lo stesso nelle competizioni continentali. Si è dimesso quest'estate dopo la terza mancata qualificazione consecutiva alla Champions: "La Stella Rossa è il mio grande amore, un'emozione indescrivibile. Ora, dopo tre falliti tentativi di portarla nella fase a gironi della Champions League, mi sento completamente vuoto. Non posso andare avanti. Ho dato tutto quello che potevo. Ora tocca a qualcun altro provarci".
Juric e Stankovic: lo stile di gioco
—Stankovic ha come moduli preferiti il 4-2-3-1 e il 4-4-2. Alla Samp sembra che abbia preferito quest'ultimo, forse perché regala una maggiore solidità difensiva. Non si deve dimenticare la sua stima nei confronti di José Mourinho. Ha, infatti, dichiarato: "Quando è arrivato in Italia credevo di aver già raggiunto il top di quello che potevo dare. Grazie a lui, invece, sono riuscito a dare ancora il venti-trenta per cento in più. Sa sempre che cosa chiedere ai propri giocatori e quali tasti toccare per farti avere la reazione di cui ha bisogno, dandoti anche complicità quando occorre." Entrambi gli allenatori fanno della tenacia e della grinta due punti cardini e irrinunciabili dei propri stili di gioco. Ci si può aspettare quindi una partita combattuta in piena tradizione della rivalità che divide oramai da diversi decenni le due compagini.
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