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Primo tempo. Tambureggiante l'inizio di questo derby, non tanto perché le due contendenti abbiano collezionato occasioni da rete in serie nei primi minuti ma perché il ritmo imposto alla gara è...
Primo tempo. Tambureggiante l'inizio di questo derby, non tanto perché le due contendenti abbiano collezionato occasioni da rete in serie nei primi minuti ma perché il ritmo imposto alla gara è davvero alta da subito. Il Toro parte compatto, e il primo tiro è di Rosina; poi viene fuori la Juventus. I giocatori bianconeri negli spazi dialogano benissimo, e attaccano con frequenza sulla sinistra, proprio la fascia dove il Toro con Diana e Abate contava di poter sfondare. Si attendevano gli inserimenti di Nedved, invece sono quelli di Sissoko a spaventare; ma a farlo è soprattutto Marchionni, con due conclusioni consecutive a botta quasi sicura sulle quali è superlativo Calderoni, finora degno sostituto di Sereni. I granata si fanno schiacciare nella propria metà campo, con un Barone molle, un Rosina che non sempre fa la cosa giusta ed un Rubin abbastanza deludente. La Juventus preme, poi una pausa nel gioco per l'infortunio occorso a Nedved (che rientra dopo quattro minuti a bordo campo) abbassa leggermente il ritmo della gara, che riprende con una grande cocasione per parte granata, sprecata da Bianchi che non trova la misura per il pallonetto ai danni di Manninger. Gli ultimi minuti vedono ancora all'attacco una squadra bianconera sostanzialmente superiore finora.
Secondo tempo. Cambia subito, la partita: meno di tre minuti e la Juventus è in vantaggio, Amauri segna nella stessa porta in cui insaccò anche lo scorso anno con la maglia del Palermo con un'azione simile, stavolta dopo aver irriso Di Loreto. Il Torino reagisce bene sotto l'aspetto caratteriale, ma emergono tutte le carenze tecniche di questa squadra, con un settore centrale incapace di portare palla, e se Rosina non riesce mai ad accendere la luce, nemmeno su calcio da fermo, il risultato è poca cosa. Il capitano esce a dieci minuti dal termine, mentre prima era stato sostituito un Bianchi sottotono e lasciato molto solo dalla squadra e prima ancora un Rubin che non ha effettuato nemmeno un cross nell'area avversaria. Abate è in palla ma è poco sfruttato, la partita scende di tono. Ad onor del vero va detto che in tutta la seconda frazione Calderoni non tocca palla; l'ingresso di Giovinco passa quasi inosservato, Natali non sbaglia nulla. Ma è ancor più vero che è il Torino la squadra che deve creare, non una Juventus che si difende senza affanni. Abbruscato e poi Amoruso, di testa, creano le uniche due vere palle gol del secondo tempo granata, un secondo tempo sostanzialmente equilibrato, in cui i granata si sono impegnati, sono stati attenti, hanno macinato chilometri e palloni, ma sono parsi non in grado di spaventare Manninger e la Juventus, che porta a casa tre punti purtroppo meritati, contro il Torino più brutto della stagione.
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