- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
Numeri inquietanti quelli del Torino nel 2011, numeri che impongono una attenta analisi da parte della società e dell’allenatore, su queste sei partite che sono giunte dopo il filotto di dieci partite senza sconfitte che aveva riportato il Torino in una posizione di classifica discreta.Tre pareggi e tre sconfitte, prestazioni più o meno sconcertanti, idea di gioco totalmente smarrita.Ma cos’è cambiato nel 2011 rispetto alle ultime partite dello scorso anno non perse giocando spesso in dieci (Belingheri non è mai pervenuto) ma soprattutto giocando spesso bene.Sono stati acquistati giocatori validi per la serie B ma non del tutto adatti al modulo dell’allenatore, primo tra tutti Budel, regista invocato da tutti come necessario, ignorando che nel 4231 i due davanti alla difesa devono avere gran senso della posizione e dare ordine alla squadra e alla manovra mentre la giocata estrosa o la superiorità numerica deve essere garantita dai tre dietro la punta, probabilmente un Manganelli sarebbe stato molto più adatto.Poi è rientrato Bianchi, che ha portato il suo apporto di gol avendo però come contr’altare una non perfetta idoneità allo schema di Lerda, al di là che Bianchi non è ancora in condizione è apparso evidente agli occhi di tutti che il Torino senza di lui giocava decisamente meglio.Il rientro di Bianchi, l’acquisto di Antenucci, l’operazione di Iunco e il mistero Gabionetta hanno fatto si che Sgrigna tornasse a giocare fuori ruolo, Sgrigna che attualmente fatica a reggere il ritmo della partita per tutti i novanta minuti e che fino ad ora non è riuscito a esprimersi come sa fare.Fatte queste considerazioni mi chiedo perché l’ingresso di Pagano non è coinciso con l’uscita di uno dei due sopracitati giocatori ma con Lazarevic che non dava assolutamente segni di stanchezza.È questo l’errore che a mio parere ha fatto Lerda questa sera a partita in corso dopo quello di non schierare Rivalta molto più adatto di Pratali a seguire quel furetto di Bertani.Rimanendo sugli errori purtroppo è grave quello che hanno confezionato Pratali e Ogbonna sul gol e purtroppo non è il primo errore di concentrazione che la retroguardia granata fa in questo anno; se a questi errori aggiungiamo anche quelli in zona gol ecco spiegato il rendimento della squadra non in linea con i valori che questa squadra ha.Società adesso più importanti di noi come ad esempio l’Udinese negli anni hanno ceduto fior di attaccanti reinvestendo i soldi e rinforzando la squadra fino a farle disputare pochi anni fa la Champions League e ora a lottare per ritornare a giocarla. Mentre la nostra società probabilmente non ha avuto il coraggio di fare una scelta forte e impopolare sul mercato per dare a Lerda giocatori confacenti con il suo metodo, che abbia fatto bene o fatto male lo sapremo solo a stagione finita. Stagione che non è finita adesso, ora bisogna concentrarsi sul raggiungimento dei playoff cercando di ritrovare una identità di squadra. Identita che stasera si è vista a tratti, anche se il Torino per la seconda volta in stagione è incappato in due sconfitte consecutive, a differenza dell’andata però la prestazione di stasera non è totalmente negativa, il Torino ha tenuto testa alla capolista che in casa è un rullo compressore e da qui bisogna ripartire. Il presente non è assolutamente roseo ma non dobbiamo farlo più grigio di quanto è.
(Foto: M. Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA