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Il filo da cui pende il destino del Torino è filo sottilissimo, e a tenerlo in mano sono però in tanti: i giocatori granata, gli avversari giallorossi, ma anche quelli del Catania.
Ma si può fare...
"Il filo da cui pende il destino del Torino è filo sottilissimo, e a tenerlo in mano sono però in tanti: i giocatori granata, gli avversari giallorossi, ma anche quelli del Catania.Ma si può fare qualche affidamento sui siciliani che saliranno a Bologna, domenica? Una squadra evidentemente più forte di quella felsinea, ma demotivata, senza più allenatore, e con diversi giocatori già con le valigie fatte?
"La squadra rischia di avere la testa al nuovo allenatore, oltre che alle vacanze; ed è inoltre compagine dal pessimo rendimento esterno. Tutti dati di fatto che scoraggiano le già flebili speranze granata. Speranze che possono aggrapparsi unicamente alla maggior forza assoluta dei siciliani rispetto al Bologna, e al fatto che in campo andrà probabilmente la squadra titolare. Assenti Potenza e Ledesma, fuori per motivi vari giocatori quali Bizzarri e Baiocco, lo Zenga dimissionario schiererà comunque gli 11 migliori.
"Tra i pali ci sarà Kosicky, davanti al terzetto difensivo Stovini-Terlizzi-Capuano. Corsie laterali sudamericane, con gli ormai non più sconosciuti Izco e Llama, mentre in mezzo Carboni e Tedesco saranno fulcro del gioco. Mascara dietro le punte, motivato dalla prospettiva-Nazionale, punte che saranno Martinez e Morimoto.Ultima ragione per cui Cairo può ancora credere risiede proprio nei fiumi di parole scorsi in questi giorni: il Catania è in un certo senso “obbligato” a mostrare impegno e sudore, per non essere coinvolto nelle grandi polemiche. Certo, analogo discorso vale anche per la Roma.
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