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Quando, nel corso della sua presentazione alla stampa, disse “sono consapevole del mio ruolo, ma a me piace giocare e non scaldare la panchina” forse non avrebbe sperato di vedere esaudite tanto spesso e tanto...
Quando, nel corso della sua presentazione alla stampa, disse “sono consapevole del mio ruolo, ma a me piace giocare e non scaldare la panchina” forse non avrebbe sperato di vedere esaudite tanto spesso e tanto presto le proprie volontà, Davide Morello. Invece, il portiere arrivato dal nulla (nel senso che era svincolato) giocherà sabato la sua terza partita consecutiva come estremo difensore titolare del Torino. Matteo Sereni, quasi certamente, non ce la farà: la sciatalgia è una brutta bestia, un guaio piuttosto diffuso e che molti italiani conoscono, e soprattutto di non facile guarigione. Anzi, una “guarigione” in senso stretto, definitivo, non esiste; si può solo sperare di non incappare in periodi di fase acuta, come quella che sta invece vivendo il numero 1 granata.A Padova giocherà dunque ancora Morello. Un esordio da sogno, contro l'AlbinoLeffe, con porta inviolata perfino davanti ad un tiro dagli undici metri; una seconda in calando, con tre reti subite dalla Salernitana sulle quali non ci sono stati miracoli. Ma il valore c'è, e non è certo a causa del portiere siciliano che il Toro può avere paura, all'”Euganeo”, stadio nel quale i granata non mettono piede da dodici anni e tre settimane. L'unica paura è quella di se stesso, dei propri passaggi a vuoto, dei propri cali di concentrazione, come quelli -tremendi e inaspettati- visti contro la Salernitana. Colantuono, intanto, in difesa pensa al rientro di Angelo Ogbonna come titolare, al fianco di Loria.
(foto M.Dreosti)
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