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"Anche quest'anno ci siamo riusciti: la Serie A è ufficialmente il campionato con più esoneri di tutta Europa. Un record negativo, un primato conquistato stagione dopo stagione. Un filotto che iniziò nella lontana stagione '51-'52 dove gli esoneri furono ben 15. Alla pari di quest'anno, tre in meno rispetto a quello che rappresenta il nuovo record assoluto di sempre, targato 2011-2012. Il Palermo di Zamparini è riuscito a superare se stesso, con ben 8 cambi in panchina in stagione, segnando un nuovo primato assoluto della massima serie. Il vecchio record (5 cambi in corsa) apparteneva a Preziosi.
"Se il campionato italiano è uno dei meno ambiti dai top player di tutto il mondo, forse bisogna aprire gli occhi e capire dove sta il problema. Uno dei problemi principali di sempre del football della penisola è l'esonero precoce degli allenatori. E' giusto che un club cambi tecnico dopo un determinato ciclo, ma in Italia la situazione va ben oltre il cambio della guardia, è diventato un vero e proprio capriccio da parte delle società. Questa situazione precaria dei tecnici italiani non fa altro che danneggiare il lavoro di tanti anni di sacrifici.
"Il progetto di un allenatore, infatti, può essere paragonato a quello di un giovane calciatore, il quale ha bisogno di tanta fiducia per crescere e migliorare, ma senza di essa non può andare avanti. Gli esempi contemporanei sono tanti, come la situazione precaria del Milan, la quale è molto discutibile. Sinisa Mihajlovic, in carica ai rossoneri dall'estate 2015, è in continua discussione partita dopo partita. Queste condizioni naturalmente non fanno altro che aumentare la pressione nell'ambiente, facendo sì che un organico, anche se ben compattato, lavori male. Questa situazione è un luogo comune ormai tutto italiano. Gli altri Paesi hanno ormai sviluppato un'altra mentalità, molto più funzionale e più aperta. Si contano sulle dita per esempio gli esoneri in Inghilterra. Nella patria del football si esonera soltanto quando è necessario. Le più belle favole si sono viste infatti proprio li, basta citare i grandi maestri Sir Alex Ferguson e Arséne Wenger, i quali hanno guidato i loro club per più di 20 anni.
"La situazione in Italia è ben diversa. Sono infatti ben 15 gli esoneri ad oggi, numeri che fanno venire i brividi e che segnano un record molto negativo per il calcio italiano. L'ultimo cambio si è visto qualche giorno fa con Colantuono, ex tecnico dell'Udinese, il quale è stato sostituito da De Canio. A guidare la classifica dei cambi di panchina è il Palermo di Zamparini, presidente ormai noto proprio per il suo stile di gestire i suoi tecnici. Il primo cambio, invece, si è visto al termine della sesta giornata, quando a Carpi regnava l'assoluta incertezza e Fabrizio Castori è stato sostituito da Giuseppe Sannino. Dopo poche giornate il tecnico marchigiano è stato però richiamato in causa. Dopo 12 giornate arriva il cambio anche per la Sampdoria, fuori Zenga e dentro Montella, mentre dura 14 giornate il campionato di Mandorlini all'Hellas, con Del Neri che però non ha migliorato di molto la situazione dei gialloblù. Ma il vero spettacolo lo mette in atto il presidente del Palermo, il quale dopo 12 giornate esonera Giuseppe Iachini, autore della promozione in A, e chiama Ballardini. Dopo appena 4 giornate la squadra rosanero passa a Viviani e dopo ancora a Bosi, il quale svolge un compito da allenatore ad interim, fino all'arrivo di Schelotto. L'allenatore argentino però, non essendo in possesso del patentino, lascia il club e Zamparini richiama Iachini. Quest'ultimo però, dopo una lite con il presidente, lascia la sua carica e viene sostituito da Novellino.
"Se gli esoneri hanno molti lati negativi, bisogna riconoscergli anche dei lati positivi. I cambi di panchina a Bologna e a Roma hanno portato molto bene. Donadoni, con il suo arrivo, ha portato un'aria di freschezza mai vista al Dall' Ara. A suon di gol e ottime prestazioni, ha portato i rossoblu a metà classifica, mettendo in cassaforte la salvezza. A Roma è stata quasi una rivoluzione. Luciano Spalletti, neo allenatore, ha stravolto gli schemi di Garcia, trascinando così i giallorossi alla lotta al terzo posto. la quale è quasi svanita con il francese.
"Dunque gli esoneri sono benevoli soltanto quando sono necessari, a volte possono rivoluzionare una rosa ma altre possono anche distruggerla.
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