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di Marco Giordano
Vederli insieme a centrocampo al fischio d’inizio, entrambi numeri 10 con la fascia di capitano al braccio, ha richiamato alla mente sfide gloriose di qualche...
"di Marco Giordano
"Vederli insieme a centrocampo al fischio d’inizio, entrambi numeri 10 con la fascia di capitano al braccio, ha richiamato alla mente sfide gloriose di qualche decennio fa. Grande tecnica, classe, controllo di palla in velocità e rapidità: queste le caratteristiche comuni. Diverso il tipo di gestione delle giocate decisive: Di Natale preferisce spesso la verticalizzazione per il compagno che occupa lo spazio; Rosina tende ancora a portar troppo palla, indotto in questo dallo scarso movimento dei compagni e da indole personale. Nella sfida dell’Olimpico, tuttavia, il bianconero ha nascosto al pubblico le sue indubbie qualità, giocando a nascondino e restando ai margini del gioco per tutta la partita, conclusasi con l’avvicendamento con D’Agostino. Rosina è partito lentamente, per poi provare a caricarsi la squadra sulle spalle, alternando azioni pericolose a velleitarie incursioni palla al piede contro la difesa avversaria. Alla fine, comunque, la buona volontà del folletto granata ha dato qualche frutto, consentendogli quantomeno di primeggiare nel duello a distanza.
"Di Natale – Parte come da copione largo a sinistra, per rientrare e sfruttare i tagli di Floro Flores. Se la deve vedere con Comotto, con l’ausilio di una spalla di valore come Dossena. L’infortunio del laterale granata dovrebbe favorirlo, considerate le caratteristiche offensive di Motta. Invece, rimane relegato ai margini dell’azione, poco assistito dai compagni e poco propositivo nel cercare la palla e lo spazio tra le linee. Inusuale lo zero alla casella “tiri in porta” per uno con la sua abilità balistica e il suo senso del gol. Nella ripresa, Marino lo inverte con Floro Flores per cercare di mettere in difficoltà Natali sulla velocità. Ma non è serata: abulico, approssimativo e svogliato, lascia il posto a D’Agostino al 78’. Voto: 5.
"Rosina – Gara di difficile decifrazione. Molti dei demeriti: palle perse, dribbling insistiti, palloni giocati con ritardo sono maggiormente attribuibili alla pessima circolazione di palla del centrocampo che alle sue manie da solista. Dovrebbe agire in tandem con Stellone e fungere da seconda punta; invece, la lentezza di manovra e l’assenza di palleggiatori, unita alla timidezza degli esterni, lo costringono ad abbassarsi quasi sulla mediana per trovare palloni giocabili. Molti li sbaglia, è vero, ma è l’unico in grado di cambiare passo e inventare qualcosa. Ci prova due volte su punizione, dopo essere stato atterrato con le cattive in area friulana. Giova dell’ingresso di Di Michele, perché ha qualcuno con cui dialogare e scambiarsi di posizione. Tocca un’infinità di palloni, molti dei quali su palla inattiva, dove non è sempre preciso nell’assistere i compagni. Tanti errori (11 palle perse), ma due giocate sensazionali che avrebbero fatto lievitare ancor di più la sua valutazione se Mazzoleni al 26’, nell’azione del gol annullato su una sua geniale intuizione, e la sfortuna al 36’, su tiro dalla distanza fuori di poco, non si fossero frapposti sulla sua strada. Voto: 6,5.
"Dati Statistici Rosina vs Di Natale
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