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La missione di Ventura, quando arriva in mixzone ad affrontare i microfoni, é una: “Non enfatizzare questa vittoria con la Nocerina”. Perché “dovremmo semmai enfatizzare la crescita della squadra....
La missione di Ventura, quando arriva in mixzone ad affrontare i microfoni, é una: “Non enfatizzare questa vittoria con la Nocerina”. Perché “dovremmo semmai enfatizzare la crescita della squadra. Voglio dire: una partita si può anche non vincere, per assurdo. Ma é la crescita o la mancata crescita di una squadra che deve o dovrebbe interessare”.Gruppo, squadra, concetti chiave per il tecnico ligure. “Lo spirito di squadra visto oggi é quel che mi piace. Siamo una squadra! Ma una squadra, per diventare tale, ha bisogno di tempo per crescere, e per maturare. Essere squadra vuol dire tante cose; vuol dire che un Darmian, migliore in campo nell'ultima partita, oggi si siede in panchina e lo fa senza fiatare”, spiega. Partendo poi da lontano, “da Sappada in avanti, molti giocatori hanno lavorato, in silenzio, ingoiando rospi; ecco, io oggi sono contento per loro”.Sul pubblico di casa: “Se con queste temperature da lupi vengono in 16-17 mila, non possiamo che ringraziarlo. Iniziano anche i tifosi ad apprezzare il tipo di lavoro che stiamo cercando di fare. E' un discorso vecchio: io vorrei che loro tirassero fuori le bandiere dai cassetti. Ma soprattutto, vorrei che l'anno prossimo non le dovessero mettere subito via di nuovo. Se no, non abbiamo combinato nulla”, argomenta Ventura.Si parla poi del campionato in corso: “Una Serie B particolarmente bella e combattuta, dove tutte quelle che vogliono entrare nei play-off o evitare i play-out hanno la bava alla bocca; per questo sono tutte difficili, le partite, e affrontare il Padova non é peggio che affrontare l'Ascoli; sono solo tipi diversi di difficoltà”. Quanti punti ci vorranno, per assicurarsi la promozione? “Non lo so”, risponde l'allenatore, “a volte ce ne vogliono 80 per essere tra le prime, a volte 78 bastano per vincere il campionato”.Un ultimo pensiero é dedicato a Giuseppe Vives, in crescita proprio come il Torino tutto. “Sabato scorso ha giocato in un centrocampo a 2 come mediano puro, oggi é stato una sorta di trequartista aggiunto; ma se oggi ha fatto gol e poteva farne altri due non é perché é stato bravissimo a scartare due avversari e quant'altro, ma perché é stata brava la squadra a metterlo in condizione di farlo”. Una soddisfazione, quella per la maturazione del suo Toro, che Ventura tradisce nonostante l'acqua buttata sul fuoco.
(foto N.Campo)
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