Sirigu, Nkoulou, Rincon e Belotti: sono questi i giocatori che hanno il maggior peso specifico all'interno dello spogliatoio del Torino. Un po' per questioni di esperienza (la carriera di Sirigu parla da sé) e un po' per questioni puramente tecnico-caratteriali, sono loro i punti di riferimento della squadra di Longo. E ora il neo tecnico granata chiede proprio il loro aiuto per dare una scossa alla squadra e uscire da una profonda crisi di risultati e di prestazioni.
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Nkoulou, Belotti e… Ora i leader del Torino devono dare qualcosa in più
Approfondimento / Sirigu, Nkoulou, Rincon e Belotti: Longo chiede una scossa ai suoi senatori. E oggi le porte del Filadelfia saranno aperte
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LEADER - Dopo la prima, frenetica settimana da neo allenatore del Torino, Moreno Longo avrà a disposizione una settimana abbondante di lavoro per preparare la prossima partita. Ragion per cui l'ex mister della Primavera lavorerà non solo sull'aspetto atletico, ma anche su quello psicologico con una squadra che ha dimostrato di sciogliersi alla prima difficoltà. Per questo Longo chiederà aiuto ai leader dello spogliatoio, individuati in Sirigu, Rincon, Nkoulou e Belotti. Dovranno essere loro, insieme al lavoro del tecnico, a dare una scossa allo spogliatoio per provare a rimettere la stagione in carreggiata. Giocatori che devono dare il 110% di ciò che hanno - il che sicuramente non è successo contro la Sampdoria - cercando inoltre di stimolare i compagni con meno carattere a fare qualcosa in più di quanto fatto finora.
FUTURO - Nel frattempo il Torino ricomincerà a lavorare. Nel pomeriggio odierno, infatti, la squadra tornerà ad allenarsi al Filadelfia in vista del prossimo match di campionato, in programma lunedì prossimo a San Siro contro il Milan. Una sfida che il Torino, nonostante l'ultima sconfitta contro la Sampdoria, continuerà a preparare a porte aperte. Prosegue dunque il solco tracciato da Longo, che sa quanto possa essere importante per i giocatori sentire la vicinanza del pubblico in questo momento di difficoltà collettiva. Perché, per quanto la crisi possa essere profonda, l'unico modo di uscirne è farlo tutti insieme.
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