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Dopo 24 ore in cui ancora una volta in molti (media e tifosi) gli hanno fatto le valigie, Urbano Cairo si presenta oggi alla Sisport con un duplice obiettivo: stare vicino alla squadra (che per ora non parte in ritiro anticipato), e soprattutto...
Dopo 24 ore in cui ancora una volta in molti (media e tifosi) gli hanno fatto le valigie, Urbano Cairo si presenta oggi alla Sisport con un duplice obiettivo: stare vicino alla squadra (che per ora non parte in ritiro anticipato), e soprattutto dire la sua in merito alle voci che si sono rincorse in questi giorni. Dal cda della Red Bull chiusosi con un nulla di fatto, alla voce Fly Emirates rapidamente svaporata, alla notizia data da TN relativa a Etihad e che in mattinata ha trovato conferme a Milano (negli ambienti dell'alta finanza).
Una squadra non può rimanere in vendita per troppo tempo, anche perché si è investito sui giocatori in modo importante. Basti pensare alle conferme di Bianchi e Ogbonna e agli acquisti di altri altrettanto forti. Oggigiorno investire non vuol dire solo comprare, ma anche potersi permettere certi ingaggi. Il Toro è una società sana, che paga gli stipendi con un indebitamento irrisorio, che vai dai 7 agli 8 milioni. Sono d’accordo che siano stati i lodisti a salvarlo, ma se non avessi messo le garanzie il Toro sarebbe tornare al punto di prima e oggi potrebbe non esistere più.
In tutto questo vedo qualcosa di strano, molto strano. Poteri di Torino? Difficile da capire, ma mi continuo a chiedere se è quello il motivo. Io posso dire che non ho mai incontrato FlyEmirates o Red Bull".
Si parla poi del discorso abbonamenti: “C’è un calo del 30% ma non è un caso isolato. Succede questo in tutte le società italiane. E da sondaggi che ho fatto il 70% delle persone sta con me. A Bergamo, è vero, sono stati molti di più gli abbonati ma si devono considerare anche i prezzi. Comunque, pensiamo a noi. Quando ho rilevato il Toro mi sono preso un impegno con un milione di tifosi e ce la metterò tutta per loro. In estate la squadra è cambiata tanto per scelte nostre ma anche per quelle legate al nuovo allenatore. E’ inevitabile avere difficoltà all’inizio ma stiamo migliorando e più che delusione c’è determinazione a fare bene”.
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