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di Salvatico / Crocifisso - "Felicissimo e orgoglioso". Non poteva che usare parole di questo tenore, Antonio Comi, dopo la nomina a dg del Torino. Nomina che arriva a dieci anni esatti dal suo rientro in granata: due...
di Salvatico / Crocifisso - "Felicissimo e orgoglioso". Non poteva che usare parole di questo tenore, Antonio Comi, dopo la nomina a dg del Torino. Nomina che arriva a dieci anni esatti dal suo rientro in granata: due lustri spesi a far crescere i ragazzi del vivaio, prima come coordinatore tecnico, e -dal 2003- come responsabile. Un ruolo nel quale ha acquisito un'esperienza grande, tra le più consistenti del panorama calcistico nazionale, tanto da venire confermato anche dalla nuova società di Urbano Cairo dopo il fallimento del Torino Calcio.
Da giocatore, il ragazzo nato in Brianza é cresciuto nel Toro, le cui giovanili allora sfornavano campioncini in serie.Lui vi fece una bella trafila, propedeutica al passaggio in quella prima squadra dove giocherà per ben sette stagioni, fino alla retrocessione dell'89. Uno dei pochi, o comunque degli ultimi, jolly del nostro calcio, ha giocatro praticamente in tutti i ruoli, grazie ad un'intelligenza tattica con pochi pari; accusato bonariamente di indolenza, tanto da essere soprannominato "moviola", ha continuato la carriera alla Roma e l'ha conclusa al Como.
"Sono felicissimo e orgoglioso", dunque, dichiara al telefono dopo che la sua nomina a direttore generale é diventata ufficiale. "Mi aspetta un compito importante e anche gravoso, sto già lavorando per comprendere la mole di lavoro che dovrò svolgere. Farò il meglio di cui sono capace per essere all'altezza dell'onore che mi é stato concesso". E al settore giovanile, chi prenderà il suo posto ora scoperto? Comi non può rispondere, "Questo non lo so, ora"; di certo non sarà più lui ad occuparsene, e vedremo a chi sarà affidato l'importantissimo compito. Lui, oggi ha molto altro cui pensare. "Sono pronto", ripete.
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