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"È lui uno dei grandi ex di Spal-Torino. Stiamo parlando di Alfred Gomis, estremo difensore classe 1993 cresciuto tra le fila granata e che a Ferrara si sta affermando definitivamente. L'estremo difensore ha parlato di questo e molto altro il un'intervista rilasciata a Gazzetta dello Sport: «Io sono nato a Ziguinchor, che è un posto umile dove le persone sono tranquille e si accontentano del poco che hanno. A tre anni mio padre ci ha portato a Cuneo e io mi sono integrato benissimo. In Italia mi sento a casa. L’estate scorsa, dopo 15 anni di assenza, sono tornato in Senegal. Volevo ritrovare le mie origini». Un po'italiano e un po' senegalese: «È bello sentirsi parte di due Paesi, perfino di due continenti e mi dispiace che sia così difficile trovare una politica comune di accoglienza nei confronti di chi scappa dall’Africa in cerca di un futuro migliore. Capisco però che il terrorismo e altre problematiche spingano molti Stati verso logiche di chiusura. La maglia azzurra? Ricordi bellissimi. In quel momento per me esisteva solo l’Italia, la parte senegalese la conoscevo pochissimo. Ma io sono cresciuto e vivo secondo gli usi e i costumi italiani».
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"La sua è una famiglia di portieri: «Papà purtroppo non c’è più, ma stava in porta anche lui. Lys ha 28 anni e gioca nella Paganese: ha grande esplosività e fisicamente è il più forte. Maurice ha 20 anni e gioca nella Nocerina: è il più completo dei tre perché ha preso i nostri pregi cercando di eliminare i difetti. David ha 8 anni, gioca nel Cuneo, ma nella scelta del ruolo è come me, ancora indeciso». Dopo le giovanili nel Torino, Gomis viene mandato in prestito per diversi anni, fino alla cessione alla Spal arrivata la scorsa estate. Perché il Toro non ha creduto in lui? «Me lo sono chiesto e mi sono anche dato una risposta, ma è meglio che la tenga per me. Io posso solo ringraziarli per avermi fatto crescere, quella di sabato contro i granata però sarà una partita normale». La sua carriera è stato un lungo viaggio in giro per l'Italia: «Torino è stato l’inizio, Crotone la prima esperienza lontano da casa, Avellino il momento della crescita, a Cesena mi sono sentito in famiglia, a Bologna ho imparato tanto pur senza giocare, a Salerno mi sono rimesso in gioco, a Ferrara sto benissimo».
"Ai prossimi Mondiali ci sarà anche lui. Gomis infatti è ormai una certezza tra le fila del Senegal: «Mondiali? Non ci voglio pensare. Al debutto in nazionale a Dakar avevo i brividi, chissà cosa accadrà al Mondiale. Meglio spegnere il cervello e continuare a lavorare. L'assenza dell'Italia? Molto strano. Nel 2006 avevo gioito per il trionfo di Berlino, nel 2010 e nel 2014 avevo sofferto. È quasi paradossale perché le qualità ci sono anche se rispetto al 2006 mancano un po’ di campioni». Un ottimo momento per lui e la sua carriera: «In A sei sotto gli occhi di tutti. Sono felice perché la Spal ha creduto fortemente in me acquistandomi a titolo definitivo. Se ci salviamo? Lo spero bene. Ci sono tutti i presupposti, le difficoltà erano in preventivo. Siamo aggrappati al mischione, nelle ultime due partite abbiamo mandato un segnale positivo»
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