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Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.
di Paolo Morelli
Faceva freddo domenica a Roma, come in tutta Italia del resto. Nessuno avrebbe...
Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.
di Paolo Morelli
Faceva freddo domenica a Roma, come in tutta Italia del resto. Nessuno avrebbe mai pensato di denudarsi, con quel freddo. Nessuno, eccetto Mirko Vucinic. L’attaccante della Roma ha pensato bene di tirar via maglietta e pantaloncini dopo il gol al Cagliari. «Ero molto nervoso perché avevo sbagliato tutto, poi, quando ho segnato, ho sentito dentro una gioia indescrivibile» ha spiegato. Et voilà, ecco sdoganato l’ultimo tabù. Un mesetto fa ci aveva provato Plasmati, che però non se l’era sentita di togliersi i pantaloncini e li aveva lasciati a metà. Una sorta di vedo-non vedo. Spiega ancora Vucinic: «C’erano anche mio fratello e un mio amico a vedermi, sicuramente mi hanno fischiato anche loro». Resta da capire se l’abbiano fatto prima o dopo lo spogliarello. Intanto, un ex arbitro tifoso della Roma, Flavio Tucci, l'ha denunciato per atti osceni in luogo pubblico. E a Collina tocca pure dire: «Aggiorneremo la lista degli indumenti che non si possono togliere». Se potesse, si metterebbe le mani nei capelli. Ma bisognerebbe anche aggiornare la lista degli indumenti che non si possono mettere, perché a San Siro c’era Materazzi con una felpa riportante una celebre frase del Marchese del Grillo: «Noi siamo noi e voi non siete un c…o!». Se l’avesse lanciata per aria correndo e sbraitando, se la sarebbero presa anche con lui. Il meglio di sé però l’hanno dato Mihajlovic e Mourinho. L’allenatore del Bologna se l’è presa col portoghese per quanto riguarda il caso Adriano, non gestito bene, a parer suo. «Se questa società ha dato la possibilità di allenarsi a uno che ha sputato in faccia a un avversario, perché non concedere un’altra possibilità di giocare ad Adriano?» è stata la tagliente risposta del tecnico nerazzurro. Oltre a chiedersi a quale titolo possa parlare Mihajlovic rispetto alla situazione attuale di Adriano (allena il Bologna, non fa più il vice all’Inter), vien da chiedersi se queste polemiche non abbiano fatto bene a entrambi. Poco dopo aver risposto che «chi non ha mai giocato a calcio non può capire», il serbo ha vinto 5-2. L’Inter di Mourinho, il giorno dopo, ha vinto 4-2. Novellino mediti. Magari sarebbe il caso di insultare un po’ Ballardini, oppure Di Carlo, o magari proprio Reja. Così, senza motivo. Chissà che non possa giovare alla salute del Toro come è capitato con Bologna e Inter. A questo deve averci pensato anche lo stesso Mihajlovic, che ieri se l’è presa pure con Totti: «Due anni fa si è comportato male con me, non giocando alla mia partita di addio, come aveva promesso». Funzionerà anche questa volta? Lo vedremo stasera in Coppa Italia.In tema di parole a sproposito, registriamo quelle del mai domo David Di Michele, che appare entusiasta del ritorno di “Monzon” in sella alla squadra granata. «Se il West Ham non volesse riscattarmi, tornerei automaticamente al Torino» ha annunciato trionfale. E dove vorrebbe tornare? Ovvio che tornerebbe qui, ha un contratto. «Ho un conto da saldare – spiega – con i tifosi, con Cairo, con Novellino, con i compagni». La cosa ci preoccupa molto, non vorremmo che abbia scommesso con loro che avrebbe vinto la Premier League. Sarebbe una tragedia.
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