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Il Torino è ancora una squadra incompiuta, lo sapevamo prima di questa partita e il campo lo ha dimostrato. Solo due degli undici titolari lo erano anche lo scorso anno, altri due hanno vissuto il 2010 ai margini e Morello ha giocato con continuità solo nell’ultimo mese. Dei sei nuovi, due sono arrivati in settimana, due sono arrivati a inizio mese e solo due hanno fatto il ritiro di Norcia anche se incompleto per infortuni o arrivi in ritardo.Sulla base di questo non si poteva certo sperare che tutti gli ingranaggi fossero già oliati.Il reparto difensivo doveva essere quello che dava più garanzie invece non è stato in grado di reggere le sfuriate degli avversari anche perché, soprattutto nel primo tempo è stato aiutato pochissimo dai centrocampisti sia in fase centrale che sugli esterni.Preoccupante la prestazione di Ogbonna che ha ripetuto le amnesie già evidenziate nella partita della nazionale, partita che ci aveva consegnato un D’Ambrosio in versione super, sabato prossimo molto probabilmente lo rivedremo al suo posto anche perché Filipe è stato deficitario soprattutto in fase difensivaA metà campo il modulo di Lerda prevede due giocatori che sappiano ben interpretare sia la fase di possesso che quella di non possesso palla, ma soprattutto la fase di transizione; su Gorobsov si può anche puntare, ma bisogna sapere che adesso non è assolutamente pronto.I quattro davanti non erano per niente amalgamati e si è visto, i due esterni hanno spesso cercato l’azione personale soprattutto nella ripresa, i due centrali non hanno inciso come dovrebbero. Eviterei di cantare il De Profundis, anche se molti tifosi già alla prima partita hanno sentenziato che il Torino fallirà l’annata.Oggi l’avversario è stato superiore sia come condizione atletica che come tranquillità di gioco.La maggiore verve atletica o se volete anche maggiore cattiveria il Varese l’ha messa subito in campo, i granata sono sembrati sorpresi dall’avversario che avevano di fronte e hanno perso subito la bussola affrettando le giocate quando ancora c’era parecchio tempo per ribaltare o pareggiare il risultato.È proprio questo atteggiamento da ultima spiaggia che non mi è piaciuto, troppi i palloni giocati alti nella speranza di una deviazione fortunata, troppe azioni individuali nella speranza di risolvere l’incontro con una giocata e non con una azione corale.Lerda deve continuare ad insistere sul suo schema di gioco che una volta acquisita una maggiore freschezza atletica e una maggiore conoscenza delle giocate e degli automatismi sicuramente sarà i suoi frutti, anche perché la squadra non è ancora al completo e in questi 8 giorni ci saranno giocatori in uscita e giocatori in entrata, probabilmente anche due “titolari” in entrata.In conclusione cerchiamo di rimanere calmi la strada è ancora lunga e si intravedono buone cose, diamo tempo a Lerda di far crescere il Toro, ne ha le capacità, evitiamo i facili e inutili processi dopo una partita andata a male, ne rimangono ancora 41, 41 come i punti fatti nel ritorno la scorsa stagione con una squadra oggettivamente più debole di questa.
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