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Il giornalista di Fox Sports a TN: "Su Gaston Silva punterei al 100%, nel mercato di gennaio servono giocatori esperti e dall'impatto immediato
"Approfittando della pausa legata agli impegni delle nazionali abbiamo contattato Stefano Borghi, giornalista di Fox Sports, per fare il punto della situazione sui giocatori sudamericani acquistati dal Torino nell'ultima sessione di mercato estiva e utilizzati da Ventura in questo primo scorcio di stagione.
"Ciao Stefano, in estate il Toro puntava molto sui suoi nuovi acquisti provenienti dall'America Latina,in particolar modo, forse, su Sanchez Mino. Alla luce dei risultati e del rendimento di questi giocatori, come giudichi i loro primi mesi a Torino?
""Per quanto riguarda Sanchez Mino, credo che sia davvero molto presto per dare dei giudizi, in quanto il ragazzo ha fin qui avuto poche occasioni di mettersi in mostra. Inoltre non dimentichiamo che si tratta di un giovane, che si trova alla prima esperienza europea lontano da casa in un ruolo fondamentale in cui l'esperienza è determinante. Le condizioni erano oggettivamente difficili per cui aspettiamo. Si tratta di un elemento di grande qualità, che nel Torino fino a quest'anno mancava: ora sarà compito di Ventura farlo rendere al meglio. Purtroppo in alcune occasioni è stato costretto a giocare in posizioni non adatte a lui per via dello scarso rendimento di altri, come Benassi che non sta dimostrando di avere la maturità giusta o di Nocerino che sembra lontano dalla forma migliore: per esempio nell'ultima gara contro la Roma l'ho visto fare la mezz'ala destra, quando lui è assolutamente un intermedio di sinistra. Non l'avevo mai visto prima giocare a piede invertito."
"Secondo Ventura Sanchez Mino deve ancora metabolizzare le dinamiche di gioco del nostro campionato, dove bisogna curare molto anche la fase difensiva: sei d'accordo? Pensi che con il tempo il ragazzo migliorerà dal punto di vista tattico e sarà decisivo?
""Ormai, in realtà, la fase difensiva e la tattica si curano dovunque perché il livello del calcio è omogeneo in tutto il mondo. Lui ha ampi margini di miglioramento e deve capire che in Italia anche un creativo come lui deve sacrificarsi moltissimo per la squadra, specialmente in una squadra come il Torino che ha fatto e fa dell'organizzazione la propria forza. Credo che ci voglia ancora un po' di tempo e che la fortuna in questa situazione giochi un ruolo fondamentale: lo vedo smanioso e penso che un gol, una grande giocata o una buona prestazione possano dargli fiducia e cambiare l'inerzia della sua stagione."
"Gaston Silva ha invece avuto poche chance ma, quando le ha avute, non ha convinto. Credi comunque che il ragazzo abbia buone qualità e che il Toro abbia fatto bene a puntare su di lui?
""Non solo lo credo, ne sono sicuro al 100%. Ero a Bruges in tribuna stampa e ho sentito diverse lamentele e diverse perplessità dopo la sua prova (in una partita in cui, tra l'altro, il Toro non ha subito gol). Certo, ha commesso degli errori, ma ricordiamo che è un giocatore di soli 19 anni e non si può pensare che, appena arrivato in Europa, oltretutto in una squadra come quella granata, con dei meccanismi difensivi molto collaudati, possa subito fare bene. Anche qui va data fiducia ad un ragazzo dai mezzi molto, molto interessanti."
"Per Martinez va fatto un discorso diverso, in quanto il giocatore militava già in Europa; anche per lui però solo alcuni sprazzi di buon calcio e niente di più: soltanto problemi di ambientamento tattico o anche oggettivi limiti tecnici?
""Martinez è un giocatore molto forte, con una velocità e una rapidità fuori dal comune nella nostra serie A. E' dotato di una partenza bruciante e di una grande vitalità, deve migliorare sotto il profilo tattico e nella fase difensiva ma Ventura starà sicuramente lavorando su questo."
"La sorpresa positiva è stato invece il brasiliano Bruno Peres, forse il meno atteso: ti ha stupito?
""Mi ha stupito: mi piaceva già quando giocava in Brasile ma non pensavo avesse un impatto così forte e così immediato. Credo inoltre che sia stato una sorpresa anche per la società, dal momento che non è stato inserito nella lista Uefa."
"Cosa faresti, se fossi nella dirigenza granata, nella sessione di mercato di gennaio? Dove bisogna intervenire? Con quali scelte e quali profili?
""Sicuramente il reparto offensivo è quello più bisognoso di innesti, e i numeri parlano chiaro: il Torino ha gli stessi punti dell'anno scorso ma ha segnato dieci gol in meno. Servono almeno due attaccanti: una punta di movimento e una prima punta, visto che Amauri, nonostante la sfortuna, non sembra essere al top, anche se sono convinto che nel girone di ritorno le cose cambieranno. Mi aspetto anche qualcosa in mezzo al campo: il presidente Cairo ha detto che a gennaio farà degli investimenti e quindi c'è curiosità, sebbene non arriveranno top players, irraggiungibili economicamente."
"Hai qualche giocatore latino americano da suggerire?
""In America Latina ci sono sempre tanti elementi interessanti ma sono più adatti per il mercato estivo. Quello di gennaio, da sempre, è detto "mercato di riparazione", per cui devi prendere gente che ti dia garanzie e che abbia un impatto immediato. Servono calciatori che conoscano già l'Europa, meglio se l'Italia."
"Anche non latino americano?
""Giovinco e Pazzini sono due giocatori che farebbero comodo a qualunque squadra di serie A, così come Ljajic. Quello che conta però è che vengano acquistati profili di questa caratura, visti i livelli a cui è tornato il Torino conquistando l'Europa League e visti gli introiti derivanti dai diritti televisivi."
"Parliamo quindi del Filadelfia: il progetto ti convince?
""Finché non vedrò il Filadelfia con i miei occhi non ne parlerò ma, come tutti gli sportivi italiani, spero che questo momento arrivi presto. Dico solo che si tratta di un patrimonio enorme del Torino e di tutta la cultura sportiva italiana, per cui c'è il dovere di farlo risorgere il più presto possibile, perchè di tempo se ne è già perso troppo."
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