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GENOA, ITALY - JANUARY 15: Dennis Praet of Torino (R) apologizes with his former fans as he celebrates with his team-mates after scoring a goal during the Serie A match between UC Sampdoria and Torino FC at Stadio Luigi Ferraris on January 15, 2022 in Genoa, Italy. (Photo by Getty Images)
La grande vittoria in trasferta è finalmente arrivata contro i blucerchiati, molto più convincente di quella vinta contro il Sassuolo nella prima parte di stagione. In più c’era da proseguire sulla stessa strada percorsa contro la Fiorentina con i quattro gol che hanno annichilito i Viola e i granata hanno risposto bene anche allo scetticismo di chi aveva dubbi sulla reale capacità di confermarsi anche fuori casa. Una prestazione maiuscola dove i giocatori allenati da Juric, sollecitati dallo stesso allenatore durante tutti i 95 minuti, hanno giocato sempre con la testa e gambe in fase offensiva. Anche quando la palla veniva riconquistata dai difensori granata subito il capovolgimento di fronte non si è fatto attendere. Un sistema difensivo che ha visto più volte Zima trasformarsi da centrale a quinto esterno pronto agli uno due con Singo per inserirsi in avanti. Davvero bravo il ragazzo, sta crescendo bene. Discorso a parte per due protagonisti che hanno bissato e quasi fotocopiato ciò che avevano combinato solo lunedì scorso. Il primo gol granata è frutto ancora una volta di una bella intesa tra Vojvoda e Singo. Il primo a crossare e il secondo a incornare in rete. Se Singo è una certezza già dallo scorso anno, l’esplosione di Vojvoda è una piacevole sorpresa: gioca a testa alta e non ha paura di duellare in uno contro uno, con finte e contro finte proprio come gli ha insegnato Ansaldi (dichiarazioni dello stesso giocatore a fine partita). Difficilmente, se il suo rendimento continuerà a essere questo, vedrà ancora la panchina. E’ sicuramente un titolare, che come è successo per Lukic, ha trovato la sua posizione a sinistra piuttosto che a destra dove veniva sempre schierato. E’ stato una spina nel fianco della Sampdoria per tutta la partita.
Brava come al solito la mediana granata sempre ben supportata dai due trequartisti. Lukic ricama sempre linee come vero direttore d’orchestra mentre Mandragora è sempre attento alle due fasi, di possesso palla e non. L’esempio di come ha funzionato il centrocampo granata in fase di possesso palla sta tutto nel secondo gol realizzato grazie ad una costruzione esemplare con Brekalo che ha lanciato in verticale un pallone preciso per Lukic che ha prima guardato in area e poi ha mandato la sfera sulla seconda linea dove si è inserito Praet che di testa ha realizzato il gol vittoria. Pallone che entra in rete e poi esce, già solo al Toro poteva succedere una cosa del genere. La rete della porta blucerchiata era bucata e subito l’effetto ottico aveva dato un impressione davvero strana. C’è da dire che adesso la tecnologia aiuta se ce ne fosse stato bisogno ma non in questo caso. Però è stato davvero un fatto curioso. Insomma, il Toro si è mosso molto bene con un bel pressing sempre molto alto, tant’è che sulle seconde palle i granata hanno sempre avuto la meglio. Il gol del provvisorio vantaggio blucerchiato? Diciamo che non è stata una partita perfetta di Milinkovic Savic. Infatti prima regala palla a Gabbiadini che poi farà l’assist per la rete di Caputo e poi con mani saponetta non blocca un pallone che scivola via verso la rete e solo il provvidenziale intervento del bravo Rodriguez non porta al pareggio della Sampdoria. Due gravi errori che potevano costare cari al Toro. Diciamo che altre volte ha salvato la sua porta e una giornata storta può capitare a tutti. Ma occhio perché è vietato sbagliare rinvii semplici semplici e non è ammissibile in serie A non essere capaci a bloccare un pallone per nulla difficile. Un plauso speciale va a Juric, il vero condottiero di questo Toro che per tutti i minuti di gioco guida la sua squadra da bravo maestro indicando ai suoi allievi movimenti e passaggi e soprattutto una parola: “attacca attacca!”.
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