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di Paolo Morelli
Il protagonista della settimana è senza alcun dubbio il profeta di Gioia del Colle Nicola Legrottaglie. Il difensore bianconero non poteva non esprimere il proprio...
di Paolo Morelli
Il protagonista della settimana è senza alcun dubbio il profeta di Gioia del Colle Nicola Legrottaglie. Il difensore bianconero non poteva non esprimere il proprio evangelico pensiero in merito alla decennale (e delicatissima) questione della Striscia di Gaza. Ad Alberto Mauro, per la «Gazzetta», dichiarava giovedì scorso: «Sapevo già che sarebbe successo (il conflitto, N.d.R.), è una profezia della Bibbia. Il popolo di Israele era quello prediletto da Dio. Ma non l'ha riconosciuto e ora ne sta pagando le conseguenze». Il ben poco misericordioso Dio di Legrottaglie, stando alle sue parole, avrebbe quindi imposto una punizione divina al popolo 'cattivo' degli israeliani, che non l'ha voluto riconoscere. Si scatena l'ovvio putiferio. Tant'è che il giorno dopo il nostro evangelico praticante - che non fa sesso da tre anni, così dice - scrive proprio alla «Gazzetta»: «[...] non era mia intenzione utilizzare la Bibbia per giustificare il conflitto in corso [...] Lo Stato di Israele è un Paese che rispetto e che mi auguro possa trovare la pace». Tutto un fraintendimento, tutto un equivoco! Eppure aveva proprio detto, il giorno prima, «Il popolo di Israele era quello prediletto da Dio. Ma non l'ha riconosciuto e ora ne sta pagando le conseguenze». O abbiamo capito male noi, o ha capito male lui. La Bibbia, s'intende."Illuminanti" notizie arrivano anche dall'universo Calciopoli.Dopo la prima discutibile sentenza (assolti tutti tranne i Moggi, salvati dall'indulto), lo Stato ha chiesto a 18 arbitri, designatori e dirigenti 120 milioni di danni da «pagare in favore della Figc, del Coni e del Ministero delle politiche giovanili e delle attività sportive». I 18 "convenuti" avrebbero «mortificato i valori sportivi» causando «difficoltà di elaborazione dei calendari di calcio e conseguente ritardo con cui questi sono successivamente iniziati». Inclusi anche due giornalisti, che dovranno risarcire un milione di euro a Rai e Ministero delle Comunicazioni. Ma lunedì, la Corte dei Conti ha prosciolto Gianluca Paparesta, che non dovrà risarcire un bel niente. Come non dovranno risarcire un bel niente Luciano Moggi e Antonio Giraudo, esclusi da quei 18 (ora 17) "convenuti". Ma se l'unico vero condannato (con il figlio) è stato proprio Luciano Moggi; e se Luciano Moggi formava la cosiddetta "triade" con Giraudo e Bettega; perché non chiedere i danni anche a loro? Inoltre la Figc, stando ai dati della Guardia di Finanza, ha speso 758.855 euro per celebrare i processi di Calciopoli. Di essi, per «libri, giornali e riviste» sono andati via solamente 736,95 euro. Per i «rinfreschi» invece non si è badato a spese: 33.240 euro. Così come non si è badato a spese per le fotocopie degli atti, costate 87.640 euro. E il "danno d'immagine" qui?Concludiamo con un'avvertenza per i nostri lettori. Non andate a vedere "Natale a Rio" di Cristian De Sica. Mourinho, poco prima della ripresa del campionato, ha portato tutta la squadra dell'Inter al cinema a vedere il "cinepanettone". Il risultato è stato il risicato pareggio col Cagliari.
Foto: corrieredellosport.it
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