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Tanti prestiti a gennaio, quando è stato esercitato il diritto di riscatto? Lo storico

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Da Mandragora a Masina, in senso cronologico sono tanti i prestiti con diritto e non sempre poi è stata esercitata l'opzione per il riscatto
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Eljif Elmas è soltanto l'ultimo in ordine cronologico tra i giocatori presi in prestito con diritto di riscatto dal Torino nel mese di gennaio sotto la gestione Vagnati. A volte le cifre per assicurarsi l'intero cartellino erano troppo alte, a volte invece il prezzo era comunque contenuto ed è stato poi possibile investire sul giocatore. Lo storico, che andremo ad analizzare e che prenderà in considerazione solamente la gestione Vagnati, racconta anche strategie differenti a seconda delle situazioni e dell'importanza del ragazzo nel progetto tecnico. Per esempio, i casi legati a Samuele Ricci e Ivan Ilic sono due situazioni tra loro simili. Parliamo di giovani che il Torino voleva, ma non poteva fare l'investimento subito a gennaio. In entrambi i casi, infatti, la formula era del prestito con diritto che diventava obbligo di riscatto al verificarsi di situazioni quasi scontate. Entrambi, infatti, sono stati poi riscattati subito al termine della stagione.

Lo storico degli ultimi prestiti con diritto di riscatto

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Le altre situazioni sono differenti. Partiamo escludendo subito dall'analisi e dall'equazione quei prestiti legati a scommesse perse (come Uros Kabic per intenderci), a giocatori presi per tappare un buco (come David Okereke) o a situazioni sfortunate come Mohamed Fares che si infortunò appena arrivato a Torino e per questo non fu mai acquistato. Le situazioni più interessanti sono legate a giocatori che hanno avuto un impatto più importante o da cui ci si poteva aspettare di più. Quest'ultimo caso è quello di Pietro Pellegri per esempio. Il Toro lo prese in prestito con diritto di riscatto dal Monaco. Il prezzo era contenuto, ovvero su 6 milioni circa, considerando che era ancora giovanissimo. Per questo dopo i primi sei mesi il Toro decise di puntare su di lui e di rinnovargli la fiducia acquistandone l'intero cartellino. Rimanendo in tema riscatto del prestito, anche Adam Masina al termine dei primi sei mesi è stato acquistato a titolo definitivo. La cifra non era elevata e in granata l'ex Bologna aveva dimostrato di poter dire ancora la sua, oltre a essersi rilevato una pedina importante nello spogliatoio.

Passando a situazioni in cui l'opzione non è mai stata esercitata. Oltre ai già citati casi, ci sono poi i prestiti di Gravillon e Ronaldo Vieira del 2023 o quello di Lovato della passata stagione. In tanti casi non c'erano le condizioni per tenere il giocatore. Chi però avrebbe potuto continuare la sua esperienza al Toro è Rolando Mandragora. La formula era molto conveniente. Il giocatore arrivò in prestito di 18 mesi dalla Juventus con opzione per il riscatto. Se questo fosse stato esercitato al termine dei primi 6 mesi il Toro avrebbe dovuto pagare 16 milioni divisibili in 5 rate, mentre se fosse successo a giugno 2022 (l'anno dopo) il prezzo sarebbe stato di 14 milioni. Al termine del prestito, però, i granata non riscattarono il giocatore. Il Toro avrebbe voluto abbassare la cifra pattuita per il riscatto, ma non fu trovata l'intesa in tempo e quindi Mandragora si accasò alla Fiorentina. Questo forse è il caso più celebre di riscatto non esercitato sotto la gestione Vagnati. Ora rimane da capire se a Elmas toccherà la stessa sorte o se il club granata abbia le stesse intenzioni avute per Ricci e Ilic.

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