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Il risultato complessivo di sei ad uno lascia spazio a poche interpretazioni: è Mazzarri ad aggiudicarsi il confronto con il collega Tashuyev. Il tecnico granata ha infatti conquistato il passaggio del turno, quello che era il suo obiettivo alla vigilia della sfida.
LA PARTITA - Il netto cinque a zero dell'andata ha inevitabilmente influito anche sulla gara di ieri. In campo i granata hanno infatti limitato i rischi, cercando di evitare qualsiasi genere di natura fisica o di ammonizioni. Mazzarri ha avuto modo anche di provare alcune novità tattiche, come l'impiego nel primo tempo di Meité regista con Rincon dirottato sul centrodestra. Un esperimento che, a dir la verità, non è parso riuscitissimo: la manovra del Torino è parsa più efficace nella ripresa, quando il francese - tornato nella posizione di mezzala destra - ha potuto comunicare maggiormente col reparto offensivo. I bielorussi sono subito partiti forte, come aveva annunciato Tashuyev in conferenza stampa, ma il Toro, pur con il freno a mano tirato, ha saputo limitare i danni mantenendo la partita sullo zero a zero e trovando nel finale il gol del momentaneo vantaggio con Zaza.
NESSUN PROBLEMA - A Tashuyev va dato il merito di aver schierato una squadra che ha saputo creare alcune buone occasioni nonostante un divario tecnico consistente. Il tecnico russo non avrà infatti centrato una vittoria come avrebbe voluto, ma saluta l'Europa League con un pareggio davanti al suo pubblico e può dirsi soddisfatto. Così come anche Mazzarri ha di che essere contento. Quel che più contava ieri era evitare figuracce ma soprattutto non incappare inea infortuni. Ed il Toro ne è uscito con il minimo sindacabile, un pareggio, ma soprattutto senza problemi fisici e consentendo ad alcuni elementi di mettere minuti nelle gambe. E così, tutto sommato, la partita di ieri non ha scontentato nessuno.
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