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Toc, toc … sono Stellone!

Redazione Toro News

di Fabiola Luciani

Buonasera amici, sono Roberto Stellone.
Per caso dopo le mie dichiarazioni avete parlato di me?
Sapete, ero nella mia cameretta e mi sono fischiate le orecchie;...

"di Fabiola Luciani

"Buonasera amici, sono Roberto Stellone.Per caso dopo le mie dichiarazioni avete parlato di me?Sapete, ero nella mia cameretta e mi sono fischiate le orecchie; un sibilo così violento che mi è venuta la pelle d’oca.

"Ho trovato la stanza dei “Pensieri in libertà” socchiusa e mi son detto: provo a sbirciare dentro.Ed infatti, ora mi sento completamente libero ma ahimè, pieno di pensieri.Data l’ora tarda credo di non disturbare i vostri sogni e spero che il mio nome, ormai fastidioso per alcuni di voi, non faccia scattare un allarme che sveglierebbe tutti, per questo mi affido alla vostra pazienza e alla vostra consueta e navigata tolleranza.Voglio solo dirvi poche cose, perché so che alle parole voi preferite i fatti, anche se su questo sono d’accordo anch’io.Di salute sto benissimo, grazie, e voi?Ho davvero temuto di non tornare più quello che ero al Genoa per quei problemi fisici che mi hanno tormentato e perseguitato, ma il guaio è passato ed è ormai solo un ricordo. Ora attendo solo l’occasione per dimostrarlo a tutti, possibilmente qui con la nuova squadra granata che sta nascendo o altrove se l’attesa di una chiamata dovesse protrarsi oltre il tempo limite. Dimostrerò agli ottusi che con una squadra ben messa in campo e con geometrie di gioco di calcio che non siano quelli soliti da oratorio con il lancio lungo alla viva il parroco, di essere ancora in grado di andare in doppia cifra in fatto di goal, senza il tic tac di un timer impaziente e senza i tifosi e i giornalisti riverenti che mi bocciano mentre mi allaccio le scarpe.

"Sono consapevole di essere stato anche il Capitano di questa gloriosa società e la cosa non può che stimolarmi. Dal Presidente e soprattutto da Voi tifosi ho imparato anch’io a dire “non mollo”, e potete giurarci che non l’ho mai fatto nemmeno quando ero in “mobbing” e non lo farò certamente adesso che sono svincolato.

"Non mi adombro per le legittime scelte della società granata, e trovo giusto che molti di voi le condividano, ma non mi spiego la corrispondente necessità di sminuire il mio valore, visto che qualcosa ho comunque mostrato.

"Nessuno si è mai chiesto come mai in questi ultimi quattro anni tutti gli attaccanti acquistati dal Toro abbiano clamorosamente fallito? Tutti.

"Ho la considerazione della dirigenza: non di tutta, si capisce, ed infatti non riesco a distinguere chi mi difende da chi mi sottovaluta.

"Ho sempre accettato con serenità e umiltà anche se con rammarico il ruolo di riserva, facendomi però trovare pronto alla chiamata e sempre con il sorriso sulle labbra. Si perché gli atteggiamenti da “prima donna” li ho visti anch’io, ma non riguardavano me, anche perché in panchina si stava stretti e non c’era posto per la mia presunzione: per quella degli altri non so.L’unico fastidio, lo ammetto, è quell’etichetta di “bidone” che leggo e che qualcuno ostinatamente mi ha messo addosso. Per questo motivo vorrei citare il giudizio critico di un giornalista che ne capisce ( già, qua e là qualcuno che ne capisce c’è, ma bisogna anche essere capaci di recepire ), il quale ha scritto che io ho fatto: “un assist per Bianchi, una punizione procurata e poi fatta trasformare, e soprattutto un lavoro continuo e fondamentale al centro dell’attacco granata”. E qui sta il punto: chi capisce di calcio individua il pregio della prestazione di un giocatore, non tanto negli assist o nella punizione procurata dopo essersi smarcato da due avversari, quanto invece nel lavoro fatto per la squadra!Che poi è quello che noti opinionisti dicono sempre, riportando le parole del grande Di Stefano, il quale ripeteva che a fare belle cose col pallone al piede sono capaci tutti ( parlava ovviamente dei "buoni" ), ma quello che distingue un ottimo calciatore è ( oltre a fare belle cose palla al piede ) il lavoro che è capace di sobbarcarsi per la squadra.E con questo, come diceva Totò a Peppino, ho detto tutto!Chi vuol capire capisce e chi non riesce a capire rimarrà in eterno a chiedersi perché la Società Toro ed alcuni tifosi preferiscano regalarmi a costo zero e vedermi rigenerare l’attacco di una squadra avversaria, piuttosto che vedermi all’opera in un vero Toro che mi auguro possa nascere tra le ceneri di quello vecchio.Vabbè … ora si è fatto tardi; vi saluto perché voglio finire il libro che sto leggendo: “Va’ dove ti porta il cuore”.Appunto, è per questo che vorrei ancora giocare qui. Nel Toro.Buonanotte.Click

"Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.