Sei giornate in archivio, dieci punti conquistati. Un dato che può sembrare ordinario, ma in realtà non lo è in casa granata. È la terza miglior partenza dell'ultimo decennio per un Torino, che non andava in doppia cifra alla voce punti così presto da ormai cinque anni. Il secondo anno di gestione Juric è partito col piede giusto, superando gli intoppi delle mine vaganti neopromosse e affrontando già due big match. E ora, con il Sassuolo alle porte, i granata possono sperare di scalare ancora la classifica.
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Torino, 10 punti in sei gare: terza miglior partenza in A dell’ultimo decennio
Torino, nell'ultimo decennio solo tre volte in doppia cifra dopo sei giornate
Lo scorso anno, il Torino si era affacciato al settimo turno in campionato con 8 punti incassati, due in meno rispetto ad ora. Una soglia che già rappresentava un passo avanti deciso rispetto all'anno prima, quando con Giampaolo i granata ne conquistarono appena 4. Con i 10 punti di questo avvio di stagione, Juric ha segnato un ulteriore miglioramento, raggiunto solo in altre due occasioni nell'ultimo decennio. La prima nella stagione 2017-2018, durante il secondo anno di Mihajlovic sulla panchina del Torino, quando nelle prime sei gare i punti conquistati furono 11. Meglio ancora fece Ventura nel suo ultimo anno di gestione (2015-2016), raccogliendo 13 punti che valsero un momentaneo terzo posto in Serie A.
Torino, contro il Sassuolo l'occasione per smuovere la classifica
Ora i granata guardano al futuro. La beffa contro l'Inter ha privato il Torino di un punto, imponendo uno stop alla banda Juric. Nel mirino ora c'è il Sassuolo e la quota 13 punti che arriverebbe in caso di vittoria contro gli emiliani. Un bottino che anche in questo caso sarebbe quasi un unicum nell'ultimo decennio granata, in cui 13 punti sono stati raggiunti alla settima giornata nell'ultimo decennio solo con Ventura nella stagione 2015-2016. Ma soprattutto, guardando al presente, un successo vorrebbe dire poter arrivare a toccare la zona Europa League (risultati delle contendenti permettendo). L'Europa, quel sogno che Juric aveva accarezzato nel gennaio dello scorso anno e aveva poi accantonato, senza però abbandonarlo mai definitivamente.
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