Il rapporto tra Tameze e la sua mamma è molto speciale. Così il centrocampista alla conferenza di presentazione con il Verona: "La maglia numero 61? E’ l’anno di nascita di mia madre, l’ho scelto pensando a lei". Lo stesso numero è stato nuovamente scelto per l'esperienza in granata. Nel 2014 è arrivato un intoppo non indifferente nella sua crescita, il Nancy lo scaricò e lui dovette tornare a vivere dalla madre Marthe a Lille. Quei sei mesi sono stati fondamentali nella sua crescita come testimoniano le sue parole: “Passai da tutto al nulla. Mi allenavo solo, ma è stata un’esperienza formativa: col senno del poi, sono contento di averla vissuta, perché ne sono uscito più forte e più maturo. Prima non avevo un comportamento che potesse permettermi un posto tra i professionisti, adesso l’ho capito. A Nancy mi etichettarono come giovane promessa. Feci subito qualche apparizione in prima squadra, ed ero galvanizzato. Poi, quando tornavo con le riserve non mi impegnavo molto. Era un atteggiamento poco professionale. Quei sei mesi da solo mi hanno fatto imparare bene la lezione: grazie alla mancata conferma ho capito quali fossero gli sforzi necessari per compiere il salto di qualità”.
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