toro

Torino-Albinoleffe: tanta semina, poco raccolto!

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
di Gino StrippoliIl Toro sbuffa più che mai dopo aver assistito a 94 minuti di gioco della squadra granata, contro l’AlbinoLeffe, con tanto fumo e poco arrosto. Infatti i ragazzi di Ventura  hanno fatto molta semina, se vogliamo...

di Gino Strippoli

Il Toro sbuffa più che mai dopo aver assistito a 94 minuti di gioco della squadra granata, contro l’AlbinoLeffe, con tanto fumo e poco arrosto. Infatti i ragazzi di Ventura  hanno fatto molta semina, se vogliamo dare una nota positiva al pareggio contro la squadra allenata dall’ex granata Fortunato, ma di raccolto se n'è visto ben poco. Solo due tiri nello specchio della porta, i due unici di Mirco Antenucci, uno calciato troppo bene e con precisione andato a benedire il legno della porta difesa da Offredi,  l’altro sparato con poca freddezza  sul portiere. Questo è il vero raccolto misero e inconsistente, anche perché due soli  tiri nello specchio della porta in 94 minuti son davvero pochi per sognare di vincere. Bisogna aggiustare la mira!

Poi c’è la semina: i granata volenterosi hanno creato un po’ di gioco (almeno nel primo tempo) e hanno concluso verso la porta dell’AlbinoLeffe  almeno una ventina di volte ma tutte inefficienti,o a lato di poco o alto sopra la traversa. Poi ci sono le occasioni non raccolte a due passi dalla porta (Bianchi docet). Già Bianchi, il capitano si è reso protagonista di una prova davvero incolore, una delle più brutte prestazioni da quando è al Toro. E’ apparso sempre volenteroso ma lento, appesantito e poco lucido anche nel pensiero. Un attaccante deve essere pronto a capire dove la palla andrà a finire,  e questo Bianchi non lo ha mai fatto, sempre in ritardo nei momenti topici, anche se non ha mai lesinato il massimo impegno.  Se poi a ben vedere eleggiamo, con merito, come miglior reparto del Toro la retroguardia granata, tutta , da Darmian a Parisi, da Ogbonna a Glick al portiere Morello che non ha fatto rimpiangere di certo l’incerto Coppola, con due belle uscite, una alta, tra un nugolo di avversari e difensori con pallone  poi bloccato a terra in due tempi, e una bassa a salvare a tu per tu con l’attaccante avversario, allora comprendiamo come  nel complesso il Toro sia stato scarso a livello di brillantezza mentale più che atletica. Difatti non è mancato l’atletismo e la corsa ai giocatori granata ma quella lucidità mentale che permette di portare la palla a gonfiare la rete.

Poi se mettiamo che, è questo può capitare  durante un intero campionato, il miglior centrocampista, Iori, “offra” grazie ad un grossolano errore agli avanti dell’AlbinoLeffe il più classico dei contropiede e si faccia poi espellere salvando alla fine il Toro da un gol quasi scontato, allora si può capire come l’analisi di questa partita possa sollevare il dilemma : il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Il Toro che sbuffa indica con le corna  che il bicchiere è mezzo vuoto e questo perché la squadra allenata da Fortunato, con tutto il rispetto per il grande lavoro svolto dal suo allenatore, ci è sembrata una delle meno tecniche viste qui a Torino. Ma il pareggio lo ha meritato! Qui nasce la rabbia! Se non si fa il bottino pieno in casa contro questa squadra….. diventa  dura.

Oggi più che mai si sono viste le lacune tecniche mascherate molto bene fin’ora da quel grande allenatore che è Ventura. Un signor allenatore consapevole dei limiti di questa squadra, che sa bene quanto la sua squadra non sia uno schiacciasassi ma  un gruppo che deve migliorare partita dopo partita con una programmazione tecnica che permetta di limare gli errori per non ripeterli più. Poi però dobbiamo guardare  l’evidenza dei fatti che dice: il gioco di Ventura, da sempre, si esprime nel suo massimo potenziale e funzionalità quando ha giocatori sulle fasce validi e di qualità, che sappiano creare spesso nell’uno contro uno la superiorità numerica.

Oggi l’unico esterno davvero valido nel Toro si chiama Stevanovic come si è visto anche contro  L’AlbinoLeffe. Verdi seppur con impegno è sembrato ancora una volta acerbo, ricco di qualità, ma mancante di quell’esperienza  che gli avrebbe esempio consentito nel primo tempo, dopo una  stupenda incursione di Ogbonna che conquistata palla dalla propria area e in progressione si prodiga in una sgroppata sino ad arrivare dentro l’area avversaria scaricando la sfera proprio all’ala granata, di rimettere al centro verso Bianchi e Antenucci in centro area al posto di tirare frettolosamente alto sulla traversa. Che dire su Surraco? E’ vero deve giocare, si potrà anche dire: gli mancano i minuti. Ma anche in pochi minuti un giocatore se ha qualità le deve far uscire fuori. Invece  chi ha visto? D'altronde scusate se è poco ma Surraco è un giocatore dell’Udinese o no? Si! Bene, avete mai visto un giocatore dell’Udinese valido che non abbia vestito la maglia dell’Udinese? Mai. Infatti i migliori giocatori friulani,  anche giovanissimi, rimangono nell’Udinese, magari tenuti nel gruppo anche senza giocare, ma tenuti per poi farli volare in campo dopo il giusto rodaggio mentre alcuni come Barreto magari vengono mandati a farsi le ossa in altre squadre per riportarli a  casa. Surraco per l’Udinese è un girovago, un giocatore che può giocare in serie B, ma a Livorno lo scorso anno quando mai ha fatto la differenza? Pagano? Si dice che sia già della Nocerina. Qui a Torino nonostante le sue indubbie qualità tecniche per vari infortuni non si è mai visto.

Guberti. Molti pensano all’ex doriano come al miglior acquisto per il mercato invernale. Lo si spera tutti ma poi c’è la realtà che spesso fa a botte con la fantasia e la speranza. Il giocatore è guarito dal punto di vista clinico, ma quanto è guarito per affondare sulla fascia come sa fare lui? Dopo un infortunio come il suo diventa un’impresa quasi miracolante ritrovare il ritmo partita, quel ritmo capace di fargli fare la differenza soprattutto in un girone di ritorno dove le squadre diventano più “cattive “ agonisticamente. Sarà sicuramente un acquisto per il prossimo anno, ma non un valore aggiunto per l’attuale. Alla fine c’è Odu che non era nemmeno in panchina questo venerdì …… Quindi la coperta come si vede è corta sulle fasce.

Il grande Giampiero sinora ha mascherato molte magagne tecniche di questa squadra ma fino a quando? Occorrono rinforzi. Si parla di programmazione e si parlava di programmazione mesi or sono. Bene allora adesso di devono vedere i risultati di questa iniziale programmazione. Il mercato latita. Al Toro  non servono comprimari ma prim’attori, giocatori di qualità, calciatori che possono fare meglio degli attuali e che possono già essere pronti per la serie A, giocatori bravi che possono far fare un salto di qualità agli attuali giocatori granata. E’ vero  il Torino è ancora primo in classifica ma non bisogna cullarsi sugli allori. Contro l’AlbinoLeffe è suonato il terzo campanello d’allarme, dopo aver perso a Padova (al di là della luce, il primo tempo è stato deficitario), dopo la sconfitta di Modena e dopo questo pareggio deludente contro l’AlbinoLeffe bisogna assolutamente svoltare anche perché gli ultimi tre risultati  indicano non certo una media da promozione e le altre squadre hanno preso a correre con continuità di risultati.

Su Torino AlbinoLeffe non ho voluto in proposito parlare dell’arbitro e dell’arbitraggio davvero insufficiente proprio perché questo non deve essere e rappresentare  un alibi alla mancata vittoria del Toro. Piuttosto regalare il cartellino rosso di Ebagua alla squadra avversaria, ma soprattutto per le prossime partite, non deve essere l’immagine che il Torino deve dare  all’Italia del calcio, nonostante l’attaccante granata avesse tutte le ragioni di questo mondo di essere arrabbiato per il fallo subito al limite dell’area e non concesso. Adesso Torino Ascoli: non si può più sbagliare!