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di Valentino Della Casa - Da diverso tempo si discute del mal d'attacco in casa Torino, una pena che affligge la squadra di Ventura, oscurata dal primato in classifica e da una perfetta organizzazione difensiva (numerose sono...
di Valentino Della Casa - Da diverso tempo si discute del mal d'attacco in casa Torino, una pena che affligge la squadra di Ventura, oscurata dal primato in classifica e da una perfetta organizzazione difensiva (numerose sono le vittorie con un solo gol di scarto) che vede in Ogbonna il suo pilastro. Pilastro che, non tanto a livello morale (la carica che dà ai compagni è tangibile partita dopo partita), quanto proprio per il contributo realizzativo sta mancando nella figura di Rolando Bianchi, bomber di razza, come pochi d'altri, penalizzato da un modulo non certamente adatto a mettere in evidenza le sue caratteristiche.Ma sarebbe chiaramente stolto imputare ad un solo giocatore la bulimia offensiva dei granata, che colpisce in realtà a più riprese tutti gli effettivi a disposizione di Ventura. Certo, gli schemi di gioco proposti dal mister ligure non sembrano favorire un solo attaccante, quanto piuttosto un'intero meccanismo che dovrebbe portare sottoporta diversi giocatori, ma le sole nove reti segnate dal capocannoniere granata Antenucci (bottino discreto, per carità, ma di certo non eccelso) fanno suonare un piccolo campanello d'allarme, soprattutto in questa delicatissima fase della stagione, quando i punti cominciano a diventare particolarmente pesanti.Il Torino non perde partite in cui in passato sarebbe quasi sicuramente uscito sconfitto, ma stenta comunque a concretizzare l'incredibile mole di gioco che, costantemente, produce. L'ultimo esempio è contro il Bari, quando resta ancora davanti agli occhi di tutti la clamorosa occasione sciupata proprio da Antenucci sul finire del match. L'attaccante, tutto solo, avrebbe potuto passare il pallone ad uno dei due liberissimi Meggiorini o Sgrigna, anziché intestardirsi in controproducenti dribbling, che hanno fatto molto arrabbiare l'allenatore granata.La conferma diretta si è avuta durante l'allenamento di ieri, quando mister Ventura ha chiamato in disparte Antenucci (foto M. Dreosti) per una lunga, ma serena lavata di capo in cui all'ex Ascoli sono state spiegate nel dettaglio le diverse soluzioni tattiche che avrebbe potuto adottare in quel momento. Tutto questo a seguito di un discorso a tutto il gruppo, tenuto al riparo da orecchie (ma non da occhi, giacché tutta la squadra era in un angolo del campo) indiscrete, per motivare i suoi a dare il massimo per il finale di stagione.Ventura ha deciso di suonare la carica, sapendo che in queste due settimane si giocherà gran parte della stagione. Già oggi, infatti, sosterrà una seduta di allenamento a porte chiuse (unico assente sicuro sarà Surraco, alle prese con fastidi muscolari) per preparare la formazione da mandare in campo contro la Reggina. E, magari, aiutare la squadra a trovare più facilmente la via del gol.
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