Cristian Ansaldi si racconta nelle pagine de La Stampa. L'esterno granata spazia tra le esperienze passate ed il presente con il Toro passando per la sua fede religiosa: "Più che di senso religioso parlerei di profonda relazione con il Signore. Sì, la mia vita è ispirata a questo: trovo Dio in ogni manifestazione della quotidianità". Ansaldi crede fermamente nella salvezza del Toro, la squadra sta giocando con determinazione e compattezza e i risultati iniziano ad arrivare: "Sono fiducioso. Come diceva Simeone quando ero a Madrid: "Vincere aiuta a vincere". E noi abbiamo cominciato a fare punti". L'esterno argentino spiega così perchè il Torino sia passato dal lottare per l'Europa a sgomitare per la salvezza in poco tempo: "Abbiamo perso la fame senza accorgercene. Ora l'abbiamo ritrovata, si vede dal nostro atteggiamento in campo".
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Torino, Ansaldi: “Fiducioso nella salvezza. Starei qui fino a 40 anni”
L'intervista / Cristian Ansaldi si racconta sulle pagine de La Stampa. L'esterno granata sta benissimo a Torino e spera di chiudere la carriera sotto la Mole
LA STIMA PER NICOLA - Ansaldi spende importanti parole di stima verso il tecnico Nicola e i suoi metodi: "Si tratta dell'allenatore giusto per questo momento che stiamo affrontando perchè sa come gestire un gruppo e sa trasmettere con facilità i suoi pensieri. C’è un aspetto del suo lavoro che mi ha colpito fin da subito: Nicola è un tecnico che guarda sempre al bicchiere mezzo pieno e ci trasmette questa positività. Di solito, gli allenatori mettono in evidenza quello che hai sbagliato, lui si sofferma nel valorizzare le cose andate per il verso giusto. E l’autostima cresce". Infine, sul suo futuro: "A Torino sto benissimo [...] ai dirigenti l’ho già detto: voglio arrivare a 40 anni con il pallone tra i piedi e se riuscissi a farlo con questa maglia ne sarei orgoglioso".
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