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Dopo due pareggi e una sconfitta in sala stampa insieme a De Biasi, arrivano il presidente Cairo, Ardito e Stellone, il bomber che sembra aver lasciato a Genova il meglio del suo repertorio insieme alla salute. In entrambi i giocatori...
Dopo due pareggi e una sconfitta in sala stampa insieme a De Biasi, arrivano il presidente Cairo, Ardito e Stellone, il bomber che sembra aver lasciato a Genova il meglio del suo repertorio insieme alla salute. In entrambi i giocatori c’è amarezza ma non preoccupazione, mentre il Presidente ribadisce la fiducia in loro e invita alla calma e a non drammatizzare il momento.
Comincia Ardito, uno dei migliori del Toro. “C’è tanta amarezza come dopo Bari. Bisogna reagire, perché è il momento più difficile di questa stagione. In un campionato così lungo ci può stare, ma è anche il momento in cui vengono fuori uomini e giocatori veri”.
Si è visto un calo fisico generale.
Siamo andati meglio nella ripresa, ma più che un calo direi che non c’eravamo tanto con la testa.
Loro sembravano più in palla, voi facevate molti falli a centrocampo, forse stavano meglio?
Senza forse. Loro erano più in palla. Abbiamo avuto problemi sia nel possesso palla che in altre circostanze.
Per intensità sembravi essere più in forma dei tuoi compagni, tanti sembravano fuori partita…
Gli ultimi 5 minuti col Bari hanno lasciato il segno. Purtroppo non c’è stata la scossa positiva, la voglia di riscatto è mancata. Il primo tempo abbiamo giocato male tutti, senza eccezione. Se la squadra subisce come abbiamo subito noi non è un problema di uno solo, ma perché tutti non stanno bene.
A questo punto con l’Albinoleffe conta solo vincere…
Sì. Dovremo far bene e reagire subito per evitare di cadere in un brutto circolo di risultati negativi.
Cosa vi siete detti nello spogliatoio?
Quando perdi è meglio tacere per evitare di dire cose che non si pensano. Non si è parlato ed è meglio. E’ più opportuno lasciar passare una notte e farci domani tutti insieme un esame di coscienza.
Più tranquillo Stellone, che ha giocato per 90 minuti, caratterizzati da un grande impegno e, nella ripresa, giocando da punta centrale in un tridente inedito con due mezze punte alle spalle.
Stellone, cosa sta succedendo?
Non stiamo attraversando un buon momento dal punto di vista dei risultati Oggi non è andata bene specie nel primo tempo, abbiamo trovato una squadra in salute che ci ha creato problemi. Probabilmente abbiamo risentito dell’obbligo di vincere e della tensione visti anche i risultati di ieri delle altre squadre che stanno davanti.. Nella ripresa siamo andati meglio, ma il loro gol ci ha tagliato le gambe nel nostro momento migliore. Ora non dobbiamo essere preoccupati, ma reagire. Dobbiamo recuperare i punti persi oggi fin da sabato andando a vincere a Bergamo.
Il Toro è malato e Stellone come sta?
Oggi mi sentivo meglio, malgrado la pubalgia. Era da tanto che non giocavo una partita intera per cui da quel punto di vista sono contento. Meno del risultato, anche perché il gioco c’è.
Risentite forse dell’eccessiva pressione e delle speranze che i tifosi ripongono su di voi?
No. Sono arrivati giocatori bravi che però hanno bisogno di tempo per inserirsi. Ora dobbiamo infilare una serie di risultati positivi. Non veniamo da un periodo negativo di gioco ma di risultati, una sconfitta ci può stare, adesso ripeto conta solo vincere a Bergamo.
Come procede l’affiatamento con Vryzas e con i nuovi?
Zisis per le caratteristiche fisiche che ha deve giocare un po’ per entrare in forma, ma le sue doti non si discutono.
Con Lazetic come va invece?
Non è la preparazione che gli manca. Bisogna solo dargli tempo di calarsi al meglio in una realtà nuova.
Con il nuovo modulo con due mezze punte come ti sei trovato?
E’ da valutare. Ha dato i suoi risultati perché ci ha permesso di arrivare al pareggio e noi da quello speravamo di riuscire poi a vincere, anche grazie all’incessante tifo, però il loro gol ci ha tagliato le gambe.
Non è tanto il caso di recriminare ma un rigore su di te c’era…
Non ho protestato tanto perché altrimenti mi prendevo un’altra squalifica.
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