Il tecnico poi si è spostato in conferenza stampa e ha integrato le sue dichiarazioni.
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Torino-Atalanta 2-4, Giampaolo: “Avversario complicato. Il modo di giocare non lo cambio”
Andrea Belotti può essere il leader di questa squadra?
"Il Gallo Belotti è un giocatore che nessuno mette in discussione e che gode di immunità positiva perché se l’è guadagnata. Lui gioca le partite con la consapevolezza che può anche sbagliare parlo di aspetti psicologici e magari qualcun altro dei giocatori non è in questa condizione, questo va costruito con i valori e con i risultati. Belotti per questo motivo deve essere il trascinatore".
Quanto tempo ci vuole affinché passi la sua idea di calcio?
"L’idea di calcio non è fantascienza. Questa squadra era abituata a giocare con 5 difensori e adesso è passata a 4, prima aveva come riferimento l’avversario mentre adesso meno. Quindi va destrutturata e ristrutturata. Il processo non è corto. All’interno dei 90’ le cose sono state spesso fatte in maniera diversa quindi bisogna lavorare con convinzione e poi le verifiche sono le partite, mi rendo conto quando pensiamo in maniera diversa. I calciatori hanno dato tutto, sono al di sopra di ogni sospetto. Hanno dato tutto. L’Atalanta è avanti, non può rappresentare un termine di paragone".
Gli allenamenti isolati, a causa del giocatore positivo Covid, hanno influenzato la gara?
"Ci siamo arrangiati. Abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo. Non ci ha impedito di prepararla bene, anzi minuziosamente. Ripeto, bisogna considerare che ci sono dei valori, c’è l’avversario. L’avversario è un osso duro per tutti, qualche carenza la mettono a nudo. Noi abbiamo avuto la forza di fare due gol. Il Toro ha bisogno di prendere e raccogliere pezzi di fiducia. Nel girone di ritorno il Toro ha fatto 13 punti e non ha convinzione. Bisogna lavorare".
Lazio e Atalanta stanno acquisendo credibilità. Perché non ci si rende conto che la continuità garantisce risultati?
"Il nostro è un calcio veloce si guarda al risultato subito, quando hai la possibilità di lavorare molto tempo in un club viene fuori il valore di quello che tu sei e proponi. Per garantire quella longevità hai bisogno di qualche risultato da mettere in cascina. Era successo anche a Gasperini il primo anno. Perché magari se non avesse vinto la partita giusta non avrebbe continuato. E’ successo anche con me alla Sampdoria e con Sarri al Napoli".
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