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Europa League, Helsinki - Torino 2-1 / Il presidente deve riavvicinarsi al club e investire a gennaio. Diversamente, il giocattolo rischia di rompersi
"Da dove cominciare per commentare la prestazione, anzi la non-prestazione di ieri del Torino a Helsinki? Trovare le parole giuste è difficile Prendiamo spunto allora dalle dichiarazioni dei protagonisti della disfatta nordica nel post-partita al Sonera Stadium.
"Le condizioni climatiche e il terreno difficile? La situazione era identica per noi e per loro. Non cerchiamo alibi. Dice bene Pontus Jansson, uno dei pochi acquisti estivi (purtroppo) ad avere sin qui bene impressionato. Non cerchiamo alibi, ribadiamo anche noi: Cairo negli ultimi mesi è apparso sempre più distante, abbandonando - o quasi - il proprio giocattolo. Il Toro che abbiamo visto sino ad oggi, è una società lasciata a se stessa, dove (ed è giusto sottolinearlo) Ventura, Petrachi e rispettivi staff, sono costantemente costretti a farsi in quattro, per mascherare i difetti derivati dalla mancanza d'investimenti dall'alto.
"Detto questo, gli stessi giocatori non certo esenti da colpe. Ieri sera ad Helnsinki, il problema non è stato il campo o il tempo, quanto più l'atteggiamento mostrato dal Torino, presentatosi sul terreno di gioco, pensando di aver già vinto in partenza. Con una supponenza non degna di una squadra che deve giocarsi i sedicesimi di Europa League. Con quella andatura che nulla dovrebbe avere in comune con la maglia granata: il colore del sangue e della passione. Vogliamo esser sicuri del fatto che i primi a esserne consapevoli siano proprio i giocatori.
"Che cosa si può dire? Bisogna solo stare zitti e lavorare. Dice bene anche Fabio Quagliarella, uno dei pochi che - numeri alla mano - invece potrebbe permettersi di dire la sua. Dopo una partita del genere, l'unica cosa da fare è reagire e fare quadrato, restando uniti con tutte le componenti ma soprattutto con i tifosi, che sono riusciti a farsi onore anche in Finlandia, a prescindere dal risultato della squadra. Una partita non deve rovinare quanto di buono fatto fin qui, ma questo deve essere un bagno di umiltà per tutti, nessuno escluso. Giuste anche le parole di mister Ventura, che ci sembrano tanto essere rivolte anche ai piani più alti della società. Sicuramente il tecnico genovese, oltre ai tanti meriti, ha anche delle responsabilità. Ma i nodi, purtroppo, sembra stiano venendo al pettine: non scopriamo oggi che la squadra ha delle lacune, la più evidente nel parco attaccanti, un reparto sicuramente non competitivo nell'ottica del doppio impegno Campionato-Europa League.
"Per rimediare a queste mancanze tecniche, saranno necessari degli interventi mirati - ma di peso - nella sessione di riparazione. Petrachi si sta già muovendo in tale direzione, marcando stretto i prossimi e potenziali acquisti. Ma, come si dice in gergo, non si possono fare le nozze con i fichi secchi...
"Proprio per questo nel mercato di gennaio servirà, ora più che mai, un segnale forte da parte del presidente Cairo che dovrà riavvicinarsi al proprio investimento, dando ai propri capisaldi i necessari mezzi tecnici ed economici per poter esser competitivi. Diversamente, il giocattolo rischia di rompersi...
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