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Una lunga chiacchierata quella di Massimo Bava, intervenuto in diretta nella pagina Facebook dell'AIAC di Torino. In un primo momento l'ex direttore sportivo ha commentato la sua destituzione (qui le dichiarazioni sul tema). Ma poi il dirigente granata ha continuato a parlare per circa due ore in un collegamento streaming che ha visto la partecipazione anche di Silvano Benedetti, Renzo Ulivieri e Giancarlo Camolese. Tra i temi principali, quello riguardante il talento dei giovani: "Il talento nel calcio si divide in varie categorie, nei ragazzini giovanissimi ho avuto la fortuna di lavorare per otto anni con Benedetti che è un vero maestro in questo campo. Se parliamo di bambini penso sia tra i primi tre o quattro top che ci sono, uno di quelli che quando vanno a vedere le partite individuano il giocatore che può davvero arrivare. Vi posso garantire che non sbaglia quasi mai. Poi ci sono quelli un po' più grandi, dei Giovanissimi e degli Allievi e anche lì poi chiaramente c'è qualcuno che si perde. Dagli Allievi in poi subentrano i genitori e i procuratori, allora si inizia a vedere l'assegno circolare. Fino ad arrivare alla Primavera, alla soglia del professionismo, in cui iniziano a girare i primi soldi, ad assaporare gli allenamenti e c'è chi dopo due allenamenti pensa di essere un giocatore di Serie A".
Poi ancora: "Anche nelle serie inferiori ho avuto modo di lavorare con grandi allenatori che credevano nei giovani e avevano il coraggio di buttarli dentro. Penso a Ezio Rossi con il quale abbiamo tirato fuori Ebagua ad esempio, o altri giocatori che poi sono diventati professionisti. Purtroppo quando arrivi al Torino devi sfornare giovani di un certo tipo. Ricordo quando arrivai al Torino la prima cosa che mi disse anni fa Antonio Comi è stata: "Ricordati che il settore giovanile del Torino ha tre cose: principi e valori umani, portare risultati e sfornare dei giocatori". Sono tre fattori che difficilmente non vanno bene, non ho mai visto un settore giovanile che non ha uno di questi fattori e sforna giocatori. Bisogna sempre averli tutti e tre insieme per avere successo".
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