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Cagliari-Torino, foto di: Alessandro Sanna
Dal 6 febbraio Andrea Belotti non realizza un gol su azione. Si tratta di quasi tre mesi fa ed è un’eternità per un attaccante come lui, sebbene questi periodi possano capitare ai centravanti. Nel caso di Belotti, in questo digiuno c’è di mezzo anche il Covid. Però è un dato di fatto che il capitano granata ultimamente abbia le polveri bagnate quando si tratta di segnare con palla in movimento. L’ultima volta ci riuscì contro l’Atalanta e fu un gol su azione solo per le statistiche. Infatti il capitano granata gonfiò la rete su ribattuta di un calcio di rigore parato. Se non si considera questo un gol su azione, allora bisogna andare indietro al 29 gennaio e al gol sotto misura che valse l’1-1 contro la Fiorentina.
Dopo quel gol di Bergamo, Belotti ha segnato solo su calcio di rigore: prima con la Nazionale in Bulgaria, poi con il Torino nella fondamentale trasferta di Udine. Poi anche dei preziosi assist: tra questi il “cioccolatino” offerto a Tomas Rincon per il 3-1 alla Roma. In mezzo tanto lavoro per la squadra, anche in condizioni fisiche precarie. Ma davanti al portiere le cose non vanno a meraviglia: vedi l’occasione mancata a tu per tu con Mirante della Roma (poi Zaza fu bravo a insaccare la ribattuta) e quella, ben più grave, sciupata a Bologna davanti a Skorupski. Di certo Davide Nicola continuerà a puntare sul Gallo e ci mancherebbe altro, ma la continuità realizzativa il capitano la deve ritrovare al più presto. A tal proposito il Napoli non è l’avversario più beneaugurante. Quella azzurra infatti è una delle due squadre (l’altra è il Bologna) che Andrea Belotti ha affrontato più volte in Serie A da inizio 2019 senza riuscire a segnare (in quattro sfide).
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