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"Walter Mazzarri vuole cercare di archiviare al più presto la serata di venerdì scorso. La sconfitta pesante contro la Roma è stata una botta forte per la squadra e per tutto l’ambiente che ha, certamente, ridimensionato il Torino. Dopo un primo tempo buono, la squadra è crollata e all’Olimpico è stata una debacle. Della partita c’è veramente poco da salvare, ma qualcosa su cui ripartire c’è. Nella prima frazione di gara, uno dei giocatori che era sotto la lente d’ingrandimento del tecnico toscano era certamente Alejandro Berenguer. In queste gare, molti giocatori si stanno giocando la riconferma per la prossima stagione, e Mazzarri sta valutando se potranno essere funzionali o meno al Toro che verrà costruito in estate su misura per lui; sull’ex Osasuna, per il momento, c’è ancora incertezza. Nella sua ultima prestazione si sono intraviste le sue qualità che Mazzarri apprezza.
"In conferenza stampa l’allenatore ex Napoli e Sampdoria, ha confessato di volere studiare più da vicino l'esterno navarro, sottratto al Napoli l'anno scorso con un'operazione lampo che ha visto i granata investire 5.5 milioni più bonus. Il classe 1995, contro la Roma, ha toccato 56 palloni, il migliore tra i granata, di cui il 54% sono stati positivi. Numeri che lasciano ben sperare e certificano la crescita del giocatore che è avvenuta, in particolar modo, negli ultimi tre mesi. Con l'avvicendamento in panchina il suo minutaggio è passato da una media di 26,7, sotto la gestione Mihajlovic, ad una media di 38' a match con Mazzarri. Un buon incremento dovuto anche a diversi infortuni, dei suoi compagni, che gli hanno permesso di mettersi in mostra e adesso, nelle gerarchie dell'allenatore, si gioca il posto con Adem Ljajic: impensabile ad inizio stagione. Certo è che, più del serbo, Berenguer ha la predisposizione ad occuparsi anche della fase difensiva. Aspetto che, si sa, per Mazzarri riveste una importanza fondamentale.
"Per Berenguer si prospetta un finale di stagione impegnativo, si gioca un posto nel Torino che verrà. Molti sono ancora i suoi difetti: dalla tenuta fisica, alla personalità che ancora gli manca, passando per una poca lucidità nell'ultimo passaggio che è testimoniata dai soli 3 assist effettuati tra Serie A e Coppa Italia. L'emblema è stato nella ripresa, quando si è fatto notare per una bella discesa palla al piede, conclusa con un passaggio al centro forse eccessivamente altruista. Nella scelta finale della giocata deve essere più lucido. In ogni caso le qualità non gli sembrano mancare, deve sfruttare l'ultima parte del campionato per mettersi in mostra e ottenere una conferma non ancora scontata. Contro la Fiorentina, un'altra chance è possibile, dall'inizio o a gara in corso.
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