Ai microfoni di Sky, così Juric: "Fatta una grande partita dominata dall'inizio alla fine, il risultato avrebbe potuto essere più largo. Ai ragazzi chiedevo un salto di qualità dal punto di vista mentale e oggi lo hanno fatto. Abbiamo fatto una grande partita, siamo veramente soddisfatti".
le voci
Torino-Bologna 2-1, Juric: “Io sono più aziendalista del presidente”
Con il presidente Cairo c'è dialogo? Vi siete detti qualcosa dopo le parole in conferenza stampa di ieri?
"Io sono il più grande aziendalista che ci sia. Basta vedere a Verona quello che abbiamo fatto in due anni, chi abbiamo preso e chi abbiamo venduto per costruire una squadra che ora è importante senza investimenti. A me piace lavorare con giovani in prospettiva. Per le squadre medie è questo l'unico modo di fare le cose. Non è che io chiedo giocatori. Io chiedo un concetto diverso. Inoltre non ho mai pensato che quest'anno servono risultati immediati ma che serve costruire per rendere questa società sempre più forte per il futuro, perché ha tutto, per la piazza che ha e per la proprietà solida che ha. In estate serviva più coraggio, è su questo che ci siamo scontrati, in certe situazioni si poteva fare meglio. Secondo me mancano alternative per crescere. Mi auguro che il presidente creda al fatto che io non penso a me stesso ma alla società".
Oltre ai giovani da far crescere, lei intende anche vendere alcuni giocatori ancorati a vecchie tradizioni?
"C'è un po' di tutto. Il Toro arriva da un periodo in cui il presidente ha fatto investimenti allucinanti, prendendo giocatori di 15-18-20 milioni. Poi però si paga. La mia idea di costruire è diversa. Ad esempio a Verona dietro Veloso avevamo Ilic da far crescere. Oppure Lovato che arriva da Padova e lo si vende all'Atalanta. Bisogna costruire con questa logica, capendo chi può crescere e migliorare. Noi siamo un staff che lavora tanto e che lavora con uno spirito aziendalista. Non faccio bordello se non vengono spesi soldi. Il mio staff lavora con un'ottica diversa rispetto ad altri".
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