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ILLUSIONE – La partita inizia bene per il Torino, con l’autorete di Pulgar che apre quasi subito le marcature. A quel punto però il Toro finisce per fare una gran confusione, risulta troppo frenetico, non riesce la buon comunicazione tra i reparti. Gli errori dei singoli evidenziano un calo di concentrazione generale che finisce per avvantaggiare un Bologna che invece se la gioca al meglio. Un Toro che in sostanza si illude e finisce per mostrarsi pure per mostrarsi per quel che non è: brutto, con poco equilibrio e disordinato, obbligando il tecnico toscano a indagare bene sulle cause di una evidente flessione mentale che ha portato la sua squadra a dimenticare le caratteristiche tattiche e mentali che l’avevano contraddistinta.
COMBATTERE – Il 4-2-3-1 di Mihajlovic funziona decisamente meglio, malgrado i pronostici. Il coraggio abituale del tecnico serbo viene premiato e ad ogni affondo il Bologna mette in difficoltà i granata; Sugli esterni Orsolini e Sansone mettono continuamente in difficoltà Aina e Ansaldi, Izzo e Djidji non trovano mai il modo di fermare Palacio che fa il bello e cattivo tempo. Mazzarri ha la colpa di non aver trovato il modo di aggiustare la situazione a gara in corsa e quella di aver fatto delle scelte tecniche col senno di poi discutibili: Djidji non era in condizione di giocare, Meitè meritava un turno di pausa, Falque era da preferire a Zaza. Il Bologna si prende 3 punti d’oro grazie ad una gara giocata con testa e cuore: i felsinei trasformano ogni palla sporca in un duello, spesso vinto, levando una soddisfazione non da poco al tecnico serbo. Che alla fine dei giochi è il vero vincitore della serata dell’Olimpico-Grande Torino.
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