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gazzanet
"Il risultato ottenuto contro il Bologna di Mihajlovic spinge il Toro a due lunghezze dal Cagliari e dal 6° posto. I punti ora sono 27, gli stessi dell'anno scorso a questo punto della stagione. Dopo l'iniziale vantaggio di Berenguer però, i granata hanno rischiato in più di un'occasione rimanendo appesi ai guantoni di Sirigu e agli errori di Palacio. Nonostante questo, Mazzarri ha saputo leggere la partita, trovando il momento ideale per inserire Laxalt: con l'ingresso dell'uruguagio il Bologna ha trovato sempre meno spazi. Le mosse di Mihajlovic - su tutte la sostituzione di Orsolini e l'inserimento a conti fatti tardivo di Dominguez - non hanno funzionato. Gara complessa e gestita in modo diverso dai tecnici. Andiamo quindi a vedere le scelte dei due allenatori e in che modo queste siano risultate determinanti per il risultato finale.
"MIHAJLOVIC - Per sfidare il suo recente passato, il tecnico serbo ha puntato ancora una volta sul 4-2-3-1. Il modulo è stato pressoché costante nella stagione del Bologna ad oggi. I felsinei poi fino a ieri avevano accumulato tre risultati utili consecutivi. Negli 11 iniziali Mihajlovic ha cambiato poco o nulla nelle ultime 4 uscite ed Orsolini (5 reti e 5 assist) si è rivelato il suo asso nella manica. All'Olimpico Grande Torino però qualcosa non è andato secondo i piani. É stata infatti rischiosa la scelta dell'ex tecnico granata di sostituire con Santander proprio il n. 7: l'ala classe '97 aveva iniziato molto bene mettendo ripetutamente in difficoltà Djidji e Aina; avrebbe avuto ancora un buon quarto d'ora per rimettere in piedi il Bologna. Al contrario Palacio è rimasto in campo fino all'ultimo, nonostante i grossi errori a tu per tu con Sirigu. Invece con il senno di poi, Domínguez avrebbe potuto essere chiamato in causa ben prima dell'80': l'argentino ha trovato due imbucate pericolosissime per i granata, l'occasione più chiara è stata di nuovo per Palacio, che non ha sfruttato.
"MAZZARRI - Alla fine, il tecnico toscano ha avuto ragione. Partendo dal modulo, Torino-Bologna è stata l'ennesima conferma del 3-4-2-1. Utilizzare il "doppio trequartista" ha fornito come consuetudine grande appoggio per Belotti, ma non solo. Questa disposizione infatti ha consentito a Berenguer di trovarsi nel posto giusto per portare in vantaggio i granata. In un momento poi in cui il Bologna stava mettendo in difficoltà il Toro con le proprie ripartenze, Mazzarri ha deciso di buttare nella mischia Diego Laxalt, esterno di ruolo ma unico giocatore a disposizione in panchina a poter ricoprire il ruolo di centrocampista, al posto di Verdi. Il cambio è stato accolto dal pubblico allo stadio con qualche fischio chiaramente udibile, percependo forse il cambio come troppo difensivo. Dall'ingresso dell'uruguagio, però, il Bologna non ha più trovato campo aperto vista la buona capacità di copertura del numero 93: solamente nel finale i rossoblu hanno impensierito nuovamente il Toro con Palacio, ma è stato super Sirigu a salvare il risultato. Un'altra scelta del tecnico granata pare aver dato un segnale: il cambio Berenguer-Edera a 10 minuti dalla fine. L'impiegare il classe 1997 anzichè Vincenzo Millico (appena 11 minuti in questa stagione) fa pensare ad una conferma per il numero 20 e ad una partenza ormai quasi annunciata della punta classe 2000. Ipotesi di mercato a parte, Mazzarri ed il Toro si godono la terza vittoria consecutiva del 2020 in attesa della trasferta di Sassuolo.
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