Pietro Pellegri e Marko Arnautovic sono coloro che dovranno guidare gli attacchi di Torino e Bologna. Il numero 11 granata ha saputo cogliere l'occasione, concessagli per l'infortunio di Sanabria, regalando prestazioni di qualità e quantità. L'austriaco tornerà con i granata dopo il virus intestinale: quest'anno ha avuto uno score non indifferente con 7 reti in 12 giornate (solo Osimhen lo eguaglia). Domenica per entrambi sarà una bella prova per dare continuità a ciò che di buono è stato fatto finora.
Il tema
Torino-Bologna: Pellegri sfida Arnautovic, l’emergente e il capocannoniere
Torino-Bologna, Pellegri contro Arnautovic è una sfida tra giganti
—Pietro Pellegri e Marko Arnautovic sono due veri giganti. Sono alti rispettivamente 196 centimetri il ligure e 192 il rossoblù. Nel calcio moderno il fisico conta moltissimo e una stazza del genere aiuta molto i centravanti. Eppure a loro non manca l'agilità necessaria per crearsi lo spazio per fare bagarre in mezzo all'area. Oltre alla tecnica, inoltre non manca la grinta. Infatti hanno saputo entusiasmare le proprie tifoserie. Al Dall'Ara ci sarà il pubblico delle grandi occasioni ed entrambe le squadre vogliono portare avanti la striscia di risultati positivi.
Torino-Bologna, Pellegri e Arnautovic due eterne promesse
—Pellegri è ancora un giovanissimo (un classe 2001), ma su di lui sono state fatte tante parole sin da quando appena quindicenne esordì con la maglia del Genoa in Serie A. Forse non gli è stato dato il tempo necessario per maturare e poi gli infortuni hanno pesato parecchio. Fatto sta, che a Torino cerca la definitiva consacrazione e Juric gli sta dando delle chance che mai aveva avuto, infatti nel lunch match sarà la quarta gara da titolare di fila. Arnautovic è nato anche lui come una promessa su cui puntare: ha vinto il Triplete con l'Inter a 21 anni. L'attaccante, ora al Bologna, ha poi girovagato l'Europa tra Germania ed Inghilterra con prestazioni e score discreti, ma non da crack assoluto. Nel 2019 decide di tentare l'avventura in Cina per poi tornare nel Belpaese due anni dopo in Emilia. Nella prima stagione ha fatto bene (33 presenze e 14 assist in Serie A) e in questa è chiamato a ripetersi, considerando, comunque, anche l'età non giovanissima (33 anni quest'anno). Domenica si incontreranno due attaccanti che dovranno caricarsi le proprie squadre sulle spalle per la vittoria e sicuramente ne uscirà una prestazione di grinta e di sostanza da parte di entrambi.
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