Torino-Cagliari 2-1, dalle proteste alla gioia: la serata al “Grande Torino” è piena di emozioni

La squadra entra in campo tra il silenzio della Curva Maratona e i cori di contestazione della Primavera. Poi la vittoria fa scoppiare l'esultanza dei tifosi

"Alla fine il Torino vince e scaccia via ogni fantasma di crisi. Sinisa Mihajlovic è salvo ed adesso, dopo i festeggiamenti di ieri sera, la testa è alla gara contro l'Inter. La serata però non era cominciata nei migliori dei modi. Come annunciato la Curva Maratona ha esposto fuori dallo stadio degli striscioni di protesta molto eloquenti. Uno si era già visto al Filadelfia in settimana, un altro che era un'esortazione alla squadra: "Avete fatto tante parole. Adesso servono le vittorie!".

I tifosi al termine del match, anche se con molto sofferenza, sono stati accontentati. La gara però è cominciato in un clima surreale che, nello stadio "Grande Torino", non si viveva da tempo ed ha rievocato brutti ricordi. La Maratona nei primi 5' è stata in silenzio ed ha lasciato anche degli spazi vuoti. Nello spazio centrale campeggiava la scritta: "Sveglia!". Questi primi istanti di match sono stati comunque colmati dai cori della Curva Primavera che andavano contro il presidente Urbano Cairo.

Belotti e compagni in tutto ciò sono sembrati inizialmente scombussolati ed era il Cagliari che teneva il campo, tanto che è passato anche in vantaggio dopo una mezz'ora di gioco. Il clima nello stadio granata si stava facendo pesante ma dopo 9' ha risposto Iago Falque pareggiando la gara, e nella ripresa Obi ha portato il Toro in vantaggio. Ponendo fine alle proteste e lasciando spazio alle esultanze. A fine partita c'è stato spazio solo per i sorrisi, con la squadra che si è prodotta nel consueto saluto ad entrambe le curve. Il messaggio dei tifosi ai giocatori di Mihajlovic sembra essere arrivato, adesso nei prossimi match la formazione granata deve far vedere il cambiamento di rotta e ritornare a macinare punti.

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Torino-Cagliari, striscioni davanti alla Maratona: “Tante parole, ora servono le vittorie!”